Beatrice Schiaffino: vivo il qui ed ora

Beatrice Schiaffino: vivo il qui ed ora

Intervista all’attrice Beatrice Schiaffino, attualmente impegnata al teatro con lo spettacolo “L’anatra all’arancia”.

“Il qui ed ora e il rapporto con il pubblico rappresentano qualcosa di molto importante, una magia che si compie” per Beatrice Schiaffino, attualmente impegnata nella tournée teatrale de “L’anatra all’arancia”.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Beatrice Schiaffino. Parliamo della tournée che attualmente ti vede impegnata, “L’anatra all’arancia”, cosa puoi svelarci a riguardo?
Siamo al secondo anno di tournée, qualcosa di molto bello, entusiasmante. Una grande gioia poter vedere i teatri pieni e la voglia di salire sul palco è sempre tanta. Anche la stanchezza è tanta, è fisiologica, ma la carica non manca mai, specie da parte del pubblico. Il qui ed ora e il rapporto con il pubblico rappresentano qualcosa di molto importante, una magia che si compie.

Quali rapporti nel dietro le quinte, con i tuoi ‘compagni’ di avventura?
C’è un grande affiatamento tra tutti noi, capitanati eccezionalmente da Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli. Una amalgama forte, una sorpresa iniziale, perché non ci si conosceva. Oltre a trovare dei grandi professionisti devo dire che ho trovato delle bellissime persone e ne guadagna per lo più anche il tempo trascorso insieme.

Se di pubblico si parla, quali osservazioni a riguardo?
Come accennato all’inizio, l’esperienza è estremamente nutriente, intensa. Si sta rivelando una tournée più che divertente. La mia Patrizia mi diverte molto, si muove tra il serio e il faceto, una figura leggera, libera e che vi invito a scoprire…

Beatrice Schiaffino

Cosa sta regalandoti questo viaggio nella recitazione?
Una continua scoperta! Non abbandono mai la ricerca dei miei pensieri, del mio personaggio, per quanto tutto possa essere fluttuante leggero, credo sia fondamentale essere nei pieni panni del proprio personaggio, un insegnamento a cui ci rimanda sempre Emilio. Ci sono stati degli applausi che credo porterò dentro per sempre durante questa tournée.

Quale ruolo vorresti poter ‘vestire’ non appena possibile?
Tanti! Spesso porto in scena donne sempre diverse tra loro, tra il drammatico e il divertente. Mi piace esplorare dinamiche sempre diverse, variegati pezzetti di umanità. Al momento, ti dirò, mi manca il set, la possibilità di girare una fiction, una serialità in video, qualcosa che in un certo senso vivo sera dopo sera in teatro.

Chi è Beatrice Schiaffino?
Sono una persona molto sensibile, riflessiva, divertente.

Quanto sei cambiata dai primi passi mossi nella recitazione e quali sogni ti accompagnano oggi?
Credo che il nucleo, la centralità di chi sono, sia sempre la stessa. Ritengo di essere una persona pura e questo penso di volerlo tutelare, conservare, sempre. Sono molto netta, presente, in quello che studio, nel mio essere quotidiano. Da timida e insicura, porto quell’insicurezza sempre con me ma conservando quelle piccole imperfezioni che un po’ mi caratterizzano e, ti dirò, questo mi piace, alla fine dei conti.

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Saremo ancora in scena con “L’anatra all’arancia”, almeno fino a metà aprile, per poi fermarci, probabilmente, all’Ambra Jovinelli di Roma. Riprenderò, inoltre, il mio monologo, “Free Women Suite”, il coraggio delle donne in sette carte teatrali, prima tappa “La Papessa”.

Lascia un commento