Annalisa Aglioti: porto in scena le paure di ognuno di noi

Annalisa Aglioti: porto in scena le paure di ognuno di noi

Annalisa Aglioti, attrice di teatro racconta del prossimo spettacolo in scena nella Capitale con la regia di Michela Andreozzi.

Il 27 novembre Annalisa Aglioti sarà in scena al Teatro Golden di Roma con “Paura”, uno spettacolo che si avvale della regia di Michela Andreozzi. L’attrice impersonerà più ‘vite’, accompagnata dalle musiche di Alessandro Greggia, parlando al pubblico delle tante, troppe, paure che tutti noi dovremmo in qualche modo superare. Un piccolo incitamento, un modo per riflettere e ridere allo stesso tempo.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Annalisa Aglioti. Presto sarai in scena al Golden di Roma con lo spettacolo, “Paura”, per la regia di Michela Andreozzi. Cosa puoi svelarci a riguardo?
Presto volto e voce a più personaggi e monologhi, che a loro modo rappresentano una paura. Osservando e ascoltando le persone, mi sono spesso chiesta quale blocco si verifica in ogni essere umano dinanzi ad una paura molto forte. È così che sono nati personaggi come ‘la gattara’, ‘la moglie modello’ e i monologhi da stand un comedian sulla paura della maternità, del giudizio, di sbagliare… E tanto altro che non vi racconterò per non togliervi la giusta curiosità. Tutto lo spettacolo sarà accompagnato dalle musiche dal vivo del maestro Alessandro Greggia, in una cornice scenografica molto poetica, lirica, ad opera di Cristiano Cascelli. Personaggi comici da guardare e spero da ridere, un bel mix a cui assistere.

Un lavoro tra donne, per lo più, con la firma della Andreozzi al tuo fianco…
Michela è fantastica! Sa cantare, ballare, dirigere, ha davvero il carattere giusto per ogni cosa. Non ti offende mai, parte sempre diretta su tutto, benché sia super impegnata. Un grande punto di riferimento, soprattutto umanamente. Se dovessi realizzare un nuovo spettacolo chiederei di certo a lei di supportarmi. Ne approfitto, con l’occasione, per ringraziare anche Carlotta Proietti, produttrice dello spettacolo.

Nel tuo vissuto il teatro non è mai mancato, così come il pubblico, pronto ad applaudirti e, se vogliamo, anche a giudicarti…
Si, e in quei casi l’ansia è sempre tanta! Ricordo che Michela nel mio andare in scena la prima volta mi parlava di non pensare a me ma al pubblico perché è per il pubblico che si sale sul palco, non per se stessi e così sono riuscita a superare la paura di stare da sola in scena per più di un’ora. La paura per noi è sempre una maestra in grado di proteggerci dai pericoli, di farci riflettere e capace di spronarci quando necessario.

Cosa manca a questo tuo percorso?
A me piace raccontare un po’ tutto! Ho impersonato una suora, una professoressa cattiva, una poliziotta, uan wedding planner, così come personaggi a cui dovevo portare un’adeguata sensibilità di donna e mamma. Sono aperta ad ogni ruolo, senza alcun limite, studiando il più possibile per poter modificare voce e look, qualcosa che amo. Se devo continuare a scrivere, voglio poter spingere anche su tutto questo.

Nel tuo percorso c’è anche Zelig. Cosa ti ha regalato?
Tutto! Lo stesso vale per Colorado.

Da qualche tempo sei mamma di una bellissima bimba in un mondo sempre più particolare, allo ‘sbando’. Quali valori cerchi di trasmetterle?
Provo a trasmetterle un senso di assoluta libertà ed entusiasmo. Quando siamo per strada le mostro cose che penso possano renderla felice, modificando anche le favole affinché possa averne una visione più dolce, d’incanto.

Sei cresciuta con dei miti non da poco, da Monica Vitti a Sandra Mondaini, per poi passare ad Anna Marchesini. Senti molto la loro mancanza?
Tendo a non avere una visione nostalgica nella vita. Oggi, come ieri, ci sono attori molto bravi. Prima era facile poter spalmare delle battute con dei tempi molto più dilatati, adeguati, differentemente da oggi in cui tutto è più veloce, così come il linguaggio e poi di donne comiche ce ne erano davvero poche. La mia preferita in assoluto, oltre Franca Valeri, è Sconsolata di Zelig.

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