Giuliana Vigogna
Giuliana Vigogna

Giuliana Vigogna: in scena una sensazione diversa ogni sera

Ritroviamo l’attrice Giuliana Vigogna in occasione della quinta edizione del Ginesio Fest, previsto dal prossimo 18 agosto.

Una ragazza innamorata del teatro, della recitazione, con un’esperienza importante alle spalle e tanta strada davanti a sé, felice di poterla percorrere…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Giuliana Vigogna. Sarai presto tra i protagonisti della quinta edizione del Ginesio Fest, dal 18 al 25 agosto, una ‘situazione’ da vivere tra le strade e le piazze del centro marchigiano. Cosa puoi anticiparci a riguardo?
Il Festival quest’anno tratta il tema della solitudine, qualcosa di molto caro a Leonardo Lidi, direttore del Premio San Ginesio, motivo per cui ho scelto di portare una lettura attinente, un ritratto che Truman Capote fa di Marylin Monroe sulla solitudine che vivono coloro che sono spesso sotto i riflettori, persone in realtà sole, isolate dal resto del mondo. Ho pensato fosse un modo per ironizzare anche su qualcosa, nella sua poetica, annesso ad un ritorno a San Ginesio. Avevo già vissuto il luogo da spettatrice, precedentemente, e non vedo l’ora di riassaporarlo, di vivere altre belle sensazioni.

Tanto teatro nel tuo vissuto artistico e, a tal proposito, cosa ti regalano ancora oggi le tavole del palcoscenico?
Una grande felicità, per un lavoro che amo e che vivo da sempre. Non meno importante la possibilità di condividere qualcosa con altre persone, caratterizzati dalla stessa passione. Non sono particolarmente ansiosa o agitata, quindi non mi rifaccio mai a cose scaramantiche o che, ma di certo c’è una piccola, grande, eccitazione nel pensare che ogni sera possa portarmi qualcosa di bello e di diverso.

Giuliana, la tua è una carriera ancora in divenire, ricca di percorsi da affrontare. Quanto sei cambiata da quelli che sono stati i tuoi inizi?
C’è ancora tantissima strada da fare, è vero, anche a livello personale. I registi con cui ho avuto maggiormente modo di lavorare, come Antonio Latella e Leonardo Lidi, ad esempio, mi hanno permesso di trovare una sorta di sicurezza, qualcosa che va al di là della mia timidezza. Avevo paura, vivendo quasi nell’ombra, cosa strana per un’attrice, di ricoprire spazi altrui, di disturbare, di essere persino troppo in luce. Qualcosa che a suo modo mi toglieva tanto ma, grazie a loro, ho imparato che posso prendere un mio spazio senza togliere nulla a nessuno. Una crescita, quindi, artistica ed anche umana, nel rispetto altrui, con il piacere di farlo, con una forza in più.

Nessun rito scaramantico, dunque, prima di essere in scena?
A seconda dello spettacolo cambia sempre qualcosa. Tendenzialmente ascolto alcune canzoni, sempre le stesse. Questo non è mai cambiato…

C’è stato un tempo in cui eri spesso presente nelle case degli italiani, dalle 20.45, su Rai 3. Cosa ti ha lasciato Un Posto al Sole, i colleghi vissuti e l’immancabile affetto del pubblico?
I primi tempi mi riconoscevano in tanti, ora molto meno. Ho incontrato delle persone, dei colleghi, tanto tanto belli dal punto di vista professionale ma soprattutto umano. Era una prima esperienza importante, vissuta in piena regola, con un’abitudine diversa da quella che ti regala il teatro. Un continuo allenamento quotidiano, il partner che cambia spesso, la scena, ciò che devi dire. In teatro vivi, invece, sempre la stessa situazione, differentemente dalla continua scoperta che ti regala la televisione anche nel conoscere sempre più il tuo personaggio.

Un viaggio che consente di conoscere ancor più la propria persona, a quanto pare…
Certamente! Scopri parti di te che non pensavi fossero così esposte, in superficie, riuscendole a trasformare anche in forza. La recitazione rende possibile capire cosa ti emoziona e tocca nel profondo, un viaggio davvero bellissimo, alla scoperta anche dei altri e di sé in relazione agli altri, altra cosa bellissima.

Un’estate di lavoro e di vacanza…
Si, prima del festival ci sarà anche un po’ di vacanza. Ho appena terminato uno spettacolo teatrale quindi è necessario prendersi qualche giorno ma la recitazione è comunque vita e tornare in scena rappresenta sempre un grande piacere.

Che periodo stai vivendo?
Un periodo molto bello, di felicità e serenità, anche dal punto di vista personale.

Giuliana Vigogna dove potremo applaudirti post festival?
Fino a gennaio sarò in giro con alcuni spettacoli e poi tutto sarà da capire, da scoprire…

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