Martina Fusaro. Foto di Francesca Marino
Martina Fusaro. Foto di Francesca Marino

Martina Fusaro: sogno un film con Genovese

Martina Fusaro è giovane, desiderosa di nuove esperienze, e già protagonista al cinema in “Criminali si diventa”, ad opera di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli.

Una ragazza solare, propositiva, piena di sogni, di belle speranze. Sogna un film con Genovese e, al suo fianco, Claudia Pandolfi e Jasmine Trinca, attrici che stima molto. Un piccolo vulcano in piena eruzione, in continuo movimento, con il sorriso sempre pronto.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Martina Fusaro. Come stai?

Sto bene, sono molto emozionata. Vivo con una leggera ansia l’essere protagonista di questo primo film. Sono presa, al contempo, da tantissime cose, come lo studio della recitazione e, ti dirò, questo stile di vita mi piace molto.

Parlaci di questo film, “Criminali si diventa” e della tua Elettra. Cosa puoi anticiparci e che esperienza ha rappresentato per te?

Elettra, come dico spesso nelle interviste, è una ragazza tenace, davvero particolare. Questo suo modo di essere, tra tutti, mi ha davvero colpita, così come il suo essere brillante, astuta, piena di idee. Il film, ispirato ad una storia vera, parla di un furto di quadri, avvenuto al museo di Urbino, nel 1975. Una trama davvero bella, un film che vi consiglio di guardare, senza dovervi anticipare altro. Recitare con Ivano Marescotti, Ugo Dighero e tutti gli altri è stato un vero piacere. Mi auguro di poter lavorare di nuovo con loro, un domani.

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla carriera da attrice?

Domanda lecita, giustamente! (ride) Da piccola amavo ballare, divertirmi, ma senza sapere cosa fosse esattamente la recitazione. Un giorno, tramite un’amica, ho conosciuto il nome di un teatro di Civitavecchia e da lì, è partito tutto. Mia mamma, alla notizia di voler prendere parte ad un corso di teatro, è rimasta sbalordita. Ha sempre pensato che volessi diventare giudice di gara oppure qualcosa di simile. A sedici anni ho deciso di volermi dedicare esclusivamente al cinema, tralasciando il piccolo teatro, prendendo parte a dei corsi realizzati da Andrea Costantini, Mauro Lamanna e molti altri. Ho come obiettivo il poter diventare attrice a trecentosessanta gradi.

Quali attrici hanno guidato il tuo percorso artistico?

Prima tra tutti, tra le attrici italiane, Claudia Pandolfi, che considero fantastica, e Jasmine Trinca, anche lei bravissima. Tra le attrici estere, Natalie Portman.

Passioni, sogni e desideri di Martina Fusaro?

Amo l’arte in genere, come ti dicevo, e tutto ciò che ne concerne. Penso che esprimersi con il corpo, tra l’altro, sia qualcosa di fortemente liberatorio. Al contempo, penso che bisogna esprimersi attraverso più modi possibili, inventando e reinventandoci continuamente. Proprio Anna Redi, una delle mie insegnanti, mi parlava del “senso della meraviglia”. Niente di più vero! Adoro, tra l’altro, cantare anche se non ho mai avuto modo di approfondire con lo studio questa passione. Ho una cultura musicale importante, visto che la musica riempie la mia vita. Ascolto De André, Renato Zero, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, di tutto. Adoro anche disegnare e, se di sogni parliamo, desidero il grande schermo (ride). Da questa settimana, questo sogno sarà finalmente tangibile. Mi piacerebbe, inoltre, girare il mondo. Non ultimo, mi piacerebbe realizzare un film con Paolo Genovese, il regista che preferisco.

Parlando appunto di registi, oltre Genovese, con chi altri ti piacerebbe lavorare?

A quindici anni feci un provino per un film di Gabriele Mainetti, “Freaks Out”. Ecco, mi piacerebbe poter lavorare con lui. Ho avuto modo di incontrare anche Gabriele Muccino, prendendo parte allo spot della Ringo, ma non sono stata presa. Penso che lui potrebbe essere in grado di tirarmi fuori del potenziale. Sarei curiosa di capire come andrebbe su di un set diretta da lui.

In quale ruolo ti vedresti adatta, in futuro?

Sino ad ora ho sempre interpretato ruoli da sfrontata, da bella e impossibile. In futuro mi piacerebbe poter interpretare una “pazza”, magari in un film horror. Genere che non prediligo, ma che avrei piacere di realizzare, forse proprio perché non amo guardarli. Diversamente, mi piacerebbe interpretare un ruolo da ragazza tranquilla, incapace, per poter dimostrare che so fare anche altro.

A tuo avviso, quanto conta l’estetica nel tuo ambito?

Penso sia fondamentale, senza alcun dubbio! Un qualcosa che, al contempo, noto stia ossessionando troppe persone. Tanti attori si soffermano a capire come appaiono agli occhi degli altri, soffermandosi soltanto su quello, perdendo di autenticità. Credo sia più che giusto restare con i piedi per terra.

Una lezione che ti ha riservato la vita?

La vita mi insegna a mettere dei paletti con le persone. Sono riservata, timida, ma sono anche capace di dare tanto. Nel tempo, ho imparato a limitarmi, per evitare poi di rimanerci male. Pensavo, da piccola, di avere persone identiche a me, dinanzi ai miei occhi. Non era così. Bisogna selezionare le persone da quelle che valgono realmente, allontanando chi tende a fare del male al prossimo.

Domanda classica: progetti futuri?

Al momento sto affrontando una serie di provini per alcune serie Tv e film. Forse, prossimamente, dovrei girare uno spot. Per il futuro vi terrò aggiornati.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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