Gabriele è giovane, ma ricco di talento e pregno di iniziative, di buone sensazioni. Vive a Parigi, ma è nato in Sicilia. Origini forti, ben salde, quelle che lo legano alla sua terra, seppure sia felice di vivere in una città che può offrirgli di tutto, specie dal punto di vista culturale. Il suo amore per la musica, per il canto, lo porterà di certo lontano. Vi presentiamo, dunque, Gabriele, in ogni sua piccola sfumatura, insieme al suo singolo, “Una vita in più”.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Gabriele. Come stai?
Sto molto bene, grazie!! La scorsa settimana sono stato nella mia Sicilia. Ho avuto modo di ricaricarmi, prima di rientrare a Parigi.
Artista a tuttotondo, quando nasce esattamente la tua passione per tutto ciò che è arte?
Ho amato la musica sin da bambino, dalle prime feste in famiglia, in cui mi dilettavo a cantare canzoni. A quindici anni ho cominciato a suonare la chitarra, insieme a mio padre, per poi cominciare dei veri e propri corsi di canto, all’età di diciotto anni. In seguito, sono approdato ai villaggi turistici, aprendo anche una parentesi come istruttore di acquagym, sino a diventare insegnante di balli caraibici. Sono poi approdato nella mia amata Parigi, in cui vivo ancora oggi, dopo aver realizzato un provino per Disneyland. Adoro le marionette, a cui mi sono appassionato proprio al mio arrivo in questa città, adoro l’arte in ogni sua piccola sfumatura!
A cosa devi il tuo trasferimento a Parigi e cosa ti regala questa città che le altre non hanno?
Mi ha regalato la possibilità di potermi formare in tutte le discipline possibili. Parigi ti offre il mondo, qualsiasi cosa! Adoro il suo lato culturale, così come adoro la possibilità di poter assaporare qualsiasi tipo di cucina.
Come ha preso vita il tuo ultimo singolo, “Una vita in più”?
“Una vita in più” ha avuto origine in lingua francesce, etichetta Jacqueline Taieb production, testo, musica e produzione Jacqueline Taieb e Jean-Claude Dequeant. Devo un grande grazie a tutti e due, per questa splendida canzone. Un pezzo cucito su misura per me, per la mia voce. Ne ho avuto conferma al primo ascolto!
Quali artisti hanno ispirato il tuo percorso?
Da adolescente ascoltavo Alex Baroni, Alex Britti, Tiziano Ferro e, successivamente, i Negramaro. A livello internazionale, invece, mi ha sempre ispirato Frank Sinatra e Charles Aznavour.
Come ti vedi tra dieci anni?
Sicuramente più vecchio (ride). Spero di essere sempre più felice, sempre più propenso a seguire il mio cuore, il mio fare arte. Non voglio nulla di più!
Progetti futuri?
Nel mio futuro vi è una bella collaborazione che unirà il francese alla lingua italiana. Al momento non posso anticiparvi altro, spero solo di potervi stupire sempre più.