Federica Gili a The Coach durante la premiazione con Bianca Atzei
Federica Gili a The Coach durante la premiazione con Bianca Atzei

The Coach: a vincere è Federica Gili

Termina il percorso televisivo del format The Coach, che vede come vincitrice Federica Gili. Noi l’abbiamo incontrata per voi.

Federica Gili a The Coach durante la premiazione con Bianca Atzei
Federica Gili a The Coach durante la premiazione con Bianca Atzei

Federica Gili, The Coach è stata un’esperienza importante per te?

Sono arrivata a The Coach tramite una mia allieva. Un giorno è venuta a lezione e mi ha comunicato che mi aveva iscritto ai casting del talent. Anche se non è stata una mia scelta personale, mi sono detta di rischiare. Ho avuto un istinto subito molto forte nei confronti di Agata Reale. Ho apprezzato la sua grande professionalità e sensibilità. Il mio percorso a The Coach è stato più empatico ed emotivo, che non concreto e verbalizzato. Nella vita faccio il coach in generale. Ho una scuola, mi occupo di coaching; prima mi occupavo di formazione del personale e scrivo progetti per le scuole. Sono abituata a lavorare in team, motivo per cui volevo fare il vocal coach anche lì.

Come hai vissuto questa esperienza?

Mollavo il telefonino, che è davvero un segno forte, alle 8.00 e lo riprendevo alle 23.30. Mi staccavo totalmente dalla vita, al fine di dedicarmi a The Coach, e poi riprendevo con le mie cose di lavoro. Il programma ti fa entrare in un tunnel, dove sai che uscirai dopo molto tempo. E’ una sorta di ‘galera costruttiva’. Sono una persona che è solita consigliare ciò che fa crescere. The Coach è un’esperienza e faticosa, che ti mette di fronte a cose particolari, con dei meccanismi televisivi spietati e molto distanti da ciò che uno si aspetta. Ti mettono nella condizione di capire qualcosa che va al di là di quello che sei abituato a vedere tutti i giorni

Di giudici e concorrenti cosa ci racconti?

Siba lo adoro. Ho detto subito che aveva le idee, anche se è un ragazzo che fa un genere musicale in netta antitesi con quella che è stata la mia formazione di didattica vocale, visto che il rap e il trap sono molto distanti da me. Siba aveva un messaggio da dare; i suoi testi non erano banali E’ un artista in cui ho creduto e che sono felice di avere portato fino alla fine.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento