Niccolò Battisti, arrivano i “Frutti del Sistema”

Niccolò Battisti ci racconta del suo nuovo Ep “Frutti del sistema” e il nuovo singolo “Bacco, perbacco e Venere”. Noi gli abbiamo rivolto alcune domande…

Niccolò Battisti. Foto da Ufficio Stampa

Niccolò Battisti, benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo. Come nasce Bacco, perbacco e Venere?

Ciao! La canzone nasce dalla voglia di descrivere il fascino, e allo stesso tempo il malessere, che il mondo del divertimento suscita in me e in molte altre persone, soprattutto nei giovani. La mia è stata solo una sensazione. Così ci ho riflettuto un po’ e alla fine ho capito che oggi giorno la maggior parte delle persone sente come il “dovere” di divertirsi, di salire sulla giostra del divertimento omologato e precostituito. Credo che il motivo di tutto ciò abbia a che fare con il senso di inadeguatezza di tutti noi. Non c’è nulla di sbagliato nel volersi divertire o nel piacere in generale, a mio avviso il vero problema è l’auto-stordimento. “Bacco, perbacco e Venere” parla di questo.    

Come hai affrontato questo periodo di quarantena? Hai scritto nuovi brani?

A dire il vero sì. E sono molto contento quando riesco a scrivere nuove canzoni; ho sempre un po’ paura di perdere la capacità di farlo, la vivo come un dono. Comunque fino ad ora ho scritto due nuovi brani. In generale durante la quarantena ho cercato di combattere la noia in qualunque modo, parlando, suonando la chitarra, scrivendo o guardando documentari; non ho letto libri perché avendo finito di scrivere la tesi da poco (senza COVID-19 l’avrei discussa a marzo) ho preferito fare altro. Non è facile stare chiusi dentro casa per due mesi, non mi era mai successo.

Molte radio stanno programmando il tuo singolo, te l’aspettavi?

Assolutamente no! È bellissimo. Pensare che le persone ascoltino la mia musica in radio mi lascia estasiato. Il senso di questo lavoro è proprio la condivisione, la possibilità di far arrivare le mie canzoni alla gente. È una soddisfazione incredibile. Per questo piccolo grande traguardo voglio ringraziare tutte le persone con cui lavoro che mi hanno insegnato tanto e che ogni giorno si spendono generosamente per me, per la mia musica. Sinceramente grazie a tutti loro.

Il tuo primo EP ha un filo conduttore nei brani?

In realtà “Frutti del sistema” è il mio secondo EP, il primo è stato “Acqua che brucia” del 2015. Sicuramente c’è un fattore comune in tutto l’album e questo è il tema del sociale, del rapporto fra gli individui e la comunità. Ma se devo individuare un filo conduttore fra tutte le canzoni quello sicuramente sono io. Ogni canzone di fatto è un pretesto per esprimermi, per mettermi nei panni di un personaggio (come nella “Stanchezza dell’eroe” ad esempio) o di una circostanza (come nel caso di “Bacco, perbacco e Venere”); sono tutti dei pretesti per raccontare qualcosa che ho vissuto personalmente. “Frutti del sistema” alla fine è diventato il titolo dell’EP perché ho pensato che quel brano potesse in qualche modo rappresentare tutti gli altri.

Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro per una nuova canzone?

Bè sicuramente con una voce femminile, sentire una mia canzone cantata da Giorgia o da Elisa per esempio mi onorerebbe moltissimo; ancora di più cantarla insieme.

Hai già deciso se ci sarà un altro videoclip estratto dall’album?

Per il momento non è in programma. Credo che per un album di 6 traccie 2 videoclip vadano più che bene. Ma non escludo la possibilità di girarne un terzo in futuro.

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Redazione Giornalistica

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