Gennaro De Crescenzo: viaggio musicale tra Napoli e l’emigrazione
“Suonne pe sta ferrovia”: omaggio commovente ai partenti, tra passato e presente fatto dal nipote d’arte Gennaro De Crescenzo.
Gennaro De Crescenzo, figlio d’arte e nipote di una delle voci più celebri della canzone napoletana, torna a farci emozionare con un nuovo progetto discografico. Dopo il successo di “Musica per Napoli” e dei recenti tour, l’artista partenopeo presenta “Suonne pe sta ferrovia”, un omaggio intenso e sentito a tutti gli emigranti napoletani.
Un brano che tocca il cuore
“Suonne pe sta ferrovia” non è solo una canzone, è un racconto. Un racconto che parla di partenze, di speranze, di sogni infranti e di un amore profondo per la propria terra. I recenti dati sull’emigrazione, in particolare quella dei giovani, ci ricordano che questo tema è ancora attualissimo.
“Dimane se cagna ma chi vò cagnà” è un grido che esprime tutto il dolore e la rabbia di chi è costretto a lasciare la propria casa. “L’amore per questa terra baciata dal sole è amaro” è una frase che ci fa riflettere sulla complessità dei sentimenti che si provano quando si è costretti a dire addio.
“Suonne pe sta ferrovia” è uscito su tutte le piattaforme digitali e il video è già diventato virale su YouTube, soprattutto in questi giorni vicini al Natale, quando il tema dell’emigrazione è ancora più sentito. Migliaia di napoletani, infatti, tornano a casa per le feste, affollando i treni come tanti anni fa.
Una voce che unisce passato e presente
La voce di Gennaro De Crescenzo, tra lingua napoletana e italiana, ci trasporta in un mondo fatto di suoni antichi e moderni. Le sonorità della canzone popolare si fondono con arrangiamenti più contemporanei, creando un mix unico e coinvolgente.
“Con questo brano voglio rendere omaggio a tutti coloro che hanno lasciato la nostra terra in cerca di fortuna. La loro storia è la nostra storia e la loro musica è la nostra musica”, afferma l’artista.
“Suonne pe sta ferrovia” è un inno alla speranza, ma è anche un invito a riflettere sulle cause profonde dell’emigrazione. Un Vesuvio “spento perché il fuoco brucia dentro” è un’immagine potente che ci ricorda quanto sia importante lavorare per costruire un futuro migliore per i nostri giovani.
Ascoltando questa canzone, non possiamo fare a meno di pensare al futuro della nostra città e del nostro Paese.