Isabella Delle Monache: racconto storie per stimolare l’animo
Regista e interprete del cortometraggio che prende il nome di “Alloro”, incontriamo oggi Isabella Delle Monache.
Un nuovo cortometraggio all’attivo per Isabella Delle Monache, “Alloro”, di cui è anche interprete. Giovanissima, eppure già molto abile nel suo mestiere di attrice e regista, Isabella ci racconta di come ha preso forma questo suo ultimo progetto e del futuro artistico…
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Isabella Delle Monache. Parliamo di “Alloro”, il tuo nuovo cortometraggio, da poco visibile al Cinema delle Province di Roma. Come ha preso forma?
“Alloro” nasce dalla collaborazione con le due autrici e registe, Laura De Luca ed Elisa Galié. Ci siamo diplomate insieme alla scuola di sceneggiatura dell’Anac “Leo Benvenuti” e da allora abbiamo creato un solidissimo team. Ci piace raccontare la realtà nella quale viviamo, guardarci intorno ed affrontare tematiche scomode o spesso sottovalutate. Con “Alloro” abbiamo scelto di raccontare le pressioni sociali a cui ognuno di noi è sottoposto nelle differenti fasi della propria vita, concentrandoci su quelle che riguardano i giovani. Può davvero un giovane credere che il senso della sua esistenza risieda nel voto di un esame o in un pezzo di carta che certifica una sua presunta abilità? Purtroppo, per gli standard della nostra società, sempre più improntata alla competizione e al raggiungimento di obiettivi nel minor tempo possibile, sì. E le famiglie, per quanto amino i loro figli, troppe volte non riescono ad evitare questi meccanismi, aumentando, seppur involontariamente, l’ansia da prestazione di giovani ancora alla ricerca del proprio posto nel mondo. E che forse, a quella ricerca, alla fine preferiscono sottrarsi. Sentivamo talmente tanto l’urgenza di raccontare questa storia che abbiamo anche deciso di autoprodurla, insieme al produttore associato Claudio Marceddu che si è aggiunto in corso d’opera.
Un tema importante, quello legato alla salute mentale, qualcosa che tocca nel profondo. Quali riscontri da parte di chi ha già avuto modo di visionare il tuo lavoro?
Sono molto felice di scoprire che questo cortometraggio lascia un segno nel pubblico e lo scuote. Anche i componenti del cast artistivo e della troupe si sono mostrati fin da subito molto sensibili a questo tema e hanno deciso di intraprendere con noi questa avventura con grande partecipazione. Approfitto per ringraziarli nuovamente. Il nostro obiettivo è infatti quello di far crescere la consapevolezza sul tema attraverso il racconto di una famiglia fin troppo normale, che probabilmente proprio per questo crea grande empatia in ogni tipo di pubblico. Ma i valori di cui questa famiglia è portatrice e soprattutto l’esigenza di dover necessariamente rispettare certe tappe che sembrano scandire inesorabilmente la nostra esistenza – il conseguimento di una laurea nel minor tempo possibile e con il massimo punteggio, l’ottenimento di un posto lavorativo fisso ed eterno, il matrimonio, la nascita dei figli – sono davvero “normali”? Se invece non andassero bene per tutti? E se, chi non si riconosce nell’idea di un percorso del genere, che ha inevitabilmente introiettato durante la propria crescita, non avesse il coraggio di ribellarsi? È a questi interrogativi che, attraverso il nostro punto di vista, abbiamo tentato di dare delle risposte.
Dove potremo vedere “Alloro”?
Al Cinema delle Provincie, in questo inizio/metà Dicembre. Noi registe saremo lì ad aspettarvi.
Cosa ti spinge a realizzare storie, a metterti continuamente in gioco?
A livello profondo è sicuramente il bisogno di trovare un senso, di interpretare in qualche modo il significato dell’esistenza. Realizzare storie mi permette di analizzare, riflettere ed elaborare creando e restituendo al mondo qualcosa in grado di stimolare a sua volta una riflessione ed aprire un dialogo. E finché c’è dialogo c’è speranza.
Chi è Isabella Delle Monache, quali passioni muovono il tuo vissuto e cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?
Sono indubbiamente mossa dall’entusiasmo per il racconto e dalla curiosità nei confronti dell’essere umano e della sua psicologia, dei suoi vizi e delle virtù. Scrivere è un esercizio di osservazione e riflessione continuo, è la mia linfa vitale, è l’occasione per svegliarmi ogni mattina con l’entusiasmo di scoprire cosa c’è intorno a me, oltre a rappresentare indubbiamente il migliore mezzo di conservazione della memoria, un altro tema a me molto caro. Nell’immediato futuro mi auguro di poter realizzare un lungometraggio che ho scritto e di pubblicare il mio romanzo d’esordio.
Come sarà il tuo Natale?
Passerò il Natale con la mia famiglia in Toscana, a Piazze, nel comune di Cetona. È il mio luogo dell’anima ed è proprio lì che spero di poter realizzare il mio prossimo e al momento più grande progetto.