Antonio Maggio
Antonio Maggio

Antonio Maggio: il mio è un sound, da sempre, veritiero

Incontriamo il cantautore Antonio Maggio che, con grande gioia, ci presenta il nuovo, omonimo, album, “Maggio”.

Un lavoro ricercato, ben strutturato, che ha preso forma, inizialmente, durante il lockdown. Il cantautore ci parla allegramente di questo lavoro e ricorda quanto ami la musica, ogni sua minima forma.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonio Maggio. Ti andrebbe di raccontarci di come ha preso vita il tuo ultimo lavoro discografico, “Maggio”?

Si parla di un lavoro che ha avuto il suo inizio durante il lockdown, per poi produrre il disco un anno e mezzo fa, in studio. Ho voluto dare al disco una connotazione ben precisa, realizzandolo dalla prima all’ultima nota, con un sound veritiero, legato ad una grande introspezione di fondo che si sposava con una parte letteraria importante. Questo perché credo che, in un momento sociale in cui bisogna necessariamente riscoprire dei valori, anche nell’arte bisogna compiere tale processo. Ho pensato fosse importante ridare un centro alla musica.

“Maggio” non è soltanto un lavoro discografico, “Maggio” è anche il tuo cognome, uno stato d’animo. Perché tale titolo?

Per due motivi, credo. Il primo motivo è di certo fortemente identitario e va a tracciare una differenza tra ciò che la gente si aspettava da me, dalla mia penna dissacrante e ironica passata, con una nuova introspettività. Il secondo motivo è, invece, inconscio, legato al mio decennale di carriera dopo la vittoria di Sanremo Giovani del 2013.

Ad anticipare il disco, “Stati d’animo” e “D’accordo”, due singoli apripista, seguiti poi da “Una formalità”. Antonio Maggio, quali stati d’animo o, se vogliamo, quali sensazioni ti spingono a realizzare tali pezzi?

C’è tantissimo di me e credo sia normale, da cantautore. Ovvio che vi sia poi tanto di autobiografico come “Quanto sei bella Lecce”, omaggio al mio Salento. Scrigno dei miei ricordi più cari.

Antonio, cosa non sei ancora riuscito a realizzare?

Ad essere onesto, credo vi sia ancora tanto da realizzare, così come sono, invece, riuscito a realizzare già molte altre cose. Sono, ad ogni modo, felice di ciò che ho già avuto modo di concretizzare. La crescita è insita anche nel punto di vista che riesco a regalare alle mie canzoni. Ho tanto ancora da vivere, da imparare, da scrivere.

Con quali artisti italiani ti piacerebbe poter incrociare il tuo percorso artistico?

Sono un grandissimo estimatore del cantautorato italiano. Sappiamo bene di chi parliamo, dei grandi nomi della nostra musica italiana, di cui molti scomparsi, purtroppo. Mi piacerebbe incrociare il mio percorso con Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, con cui ho condiviso dei palchi, ma mai unito le nostre voci.

Chi è Antonio Maggio nel privato, al di là della sua passione per la musica?

Sono un ragazzo normale, come tutti gli altri. Una persona che, in pausa dalla musica, dalle tournée, passa le sue giornate nella creatività più assoluta. La musica occupa comunque gran parte del mio tempo, come è normale che sia.

Possiamo aspettarci di saperti presto in tour Antonio Maggio?

Assolutamente! Ogni nuovo disco è una perfetta scusa per tornare sul palco a suonare. A breve annunceremo i primi appuntamenti estivi, promuovendo l’album appena uscito.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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