È notte sul confine, di Pietro Spirito

Pietro Spirito. Foto da Facebook

È notte sul confine, di Pietro Spirito

Un libro da leggere tutto d’un fiato: parliamo oggi di “È notte sul confine”, di Pietro Spirito, che arriva a Febbraio nelle librerie.

Il 4 febbraio arriva nelle librerie il nuovo romanzo di Pietro Spirito. Per i tipi di Guanda esce È notte sul confine (Collana Guanda noir, pag. 256). Le città sono abitate dagli uomini e, come quest’ultimi, pare che abbiano un carattere preciso. Così esistono luoghi urbani che eccellono nell’artigianato, altri nelle capacità burocratiche, altri ancora spiccano per la loro visione artistica. Trieste in quest’ottica è perfettamente in linea: è la città dei destini. Lo scrittore vi scorge in essa un posto capace di mischiare sangue ed esistenze diverse. La città è una lavagna grigia in un’aula del mondo; il gesso del destino tutti i giorni traccia linee fatali alle quali assegna nomi e cose.

LEGGI QUI IL LIBRO

È la stagione della Guerra Fredda e nel cielo della città vibra un silenzio minaccioso, che scavalca il confine con la Jugoslavia. In questo scenario si muove un uomo con uno straordinario istinto per i guai. A un certo punto della sua esistenza decide di dare movimento alle sue giornate collaborando con i servizi segreti. Si chiama Ettore Salassi; in giro è conosciuto per la sua attività di giornalista. Ancor più è conosciuto per il suo approccio alla vita, che affronta in modo disordinato e svagato. Quando arriva nelle fila del Sid, gli assegnano un ruolo preciso: captare informazioni su chi – di destra di sinistra, non importa – preferisce l’estremismo politico a forme più tolleranti.

Un passato oscuro
La situazione del giornalista diventa critica; gruppi e persone che per le loro simpatie politiche rischiano la sua interferenza, ovviamente, non vedono di buon’occhio la sua attività di informatore. Tuttavia, per quanto scanzonato nel comportamento, lui stesso nasconde qualcosa che non vorrebbe pubblicizzare. Il suo comportamento presenta problemi di importanza minore come, per esempio, l’indole di ladro di libri o – più avventurosi – i tentativi di fare il dongiovanni anche in situazioni critiche. Pertanto, a volte, si trova a essere preso di mira da partner traditi. Comunque, il suo neo peggiore è il passato oscuro.

L’uscita dal labirinto
In Fermo e Lucia Alessandro Manzoni, scriveva, “Dimmi con chi tratti e ti dirò chi sei”. Una massima che si applica con precisione a Ettore Salassi e Max Pastini. I due sono amici di redazione e condividono gli stessi difetti. Nella narrazione, un attimo prima che il tema principe del romanzo si snodi, i due si destreggiano fra articoli di routine e piccole sondaggi quotidiani. Poi arriva il caso che coinvolge il protagonista. Lui, sospettandone la complicazione, preferirebbe non essere coinvolto. Il fatto avviene nel dicembre del 1970. È la vigilia del tentato golpe Borghese. Un giovane militare è rinvenuto morto; era di stanza in una caserma sul Carso. Per Ettore è come ritornare a quel passato che conosce solo lui; si sente circondato da fantasmi che lo minacciano. A complicare lo scenario concorre anche l’amore per una bella slovena. Anche quest’ultima ha una vita misteriosa da difendere. Ettore si trova a percorrere un pericoloso labirinto che rischia di non condurlo verso l’uscita.

Lascia un commento