Emiliano Reali ci aveva lasciato con un grande punto interrogativo, aveva affermato di avere in ballo un progetto bellissimo del quale non poteva parlare.
A distanza di cinque mesi è stato svelato il mistero che avvolgeva le dichiarazioni dello scrittore e giornalista romano. La notizia è che il suo best seller “Bambi. Storia di una metamorfosi” sta per cambiare forma, in sintonia con la metamorfosi menzionata proprio nel titolo. Sono stati infatti venduti i diritti cinematografici alla Happy Productions e il Ministero della Cultura ha stanziato un contributo economico per lo sviluppo del film.
Ma non è solo questo a far rimbalzare sui media il nome di Reali, infatti da pochi giorni è stato pubblicato il volume “Pride” (Scripta Maneant) del quale è co-autore. Ne parliamo con lui per la nostra rubrica Libri e Scrittori.
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Emiliano Reali. Quindi Bambi davvero è inarrestabile?
Ormai va avanti con le sue gambe, io quasi non devo fare nulla. Pensare che le istituzioni supportino il progetto mi riempie d’orgoglio, avere poi come regista un professionista come Mario Sesti è incredibile.
Beh, non è vero che non fai nulla, stai ancora girando l’Italia per far conoscere il romanzo…
A distanza di due anni mi chiedono di presentare. Di recente sono stato invitato nella sala consiliare di Roma Capitale, ho tenuto un webinar per una multinazionale, il prossimo 2 Luglio sarò a Bologna alla libreria Ubik, e poi aspetto conferma di altre date. Da non crederci!
Parlaci del volume Pride.
È un’opera importante, una raccolta di fotografie splendide arrivate da tutto il mondo, che raccontano i Pride dal 1969 in poi. Attraverso le immagini si ripercorre la storia del movimento LGBTQIA+, le sue battaglie e le conquiste per le quali dobbiamo ringraziare il coraggio di tutti quelli che sono stati pronti a scendere in piazza anche quando farlo significava rischiare la vita.
Come si esplica la tua partecipazione?
All’interno del volume – a breve partirà il book tour (Salonicco, Milano, Bologna, Padova, Roma etc…) – ci sono anche quattro contributi scritti di cui uno è mio. Sono stato davvero orgoglioso quando me lo hanno proposto perché i nomi che mi affiancano hanno una risonanza internazionale. Infatti oltre a Silvia Ranfagni ci sono Shrouk El-Attar e Sue Sanders.
Sì, ma non ci hai detto di cosa parla il tuo pezzo…
Racconto il World Pride del 2000 a Roma dove sono stato insieme a mia madre. Un’esperienza indimenticabile.
Ci lasciamo come la volta scorsa? Progetti futuri di Emiliano Reali?
Non ho nulla di nuovo che bolle in pentola, sono completamente assorbito dalle molte presentazioni a cui dovrò presenziare e dalla scrittura della sceneggiatura del film di Bambi, cose che mi rendono felice.