Ambra Angiolini e DCA: Non è solo cibo, è un grido d’aiuto
Nuova campagna per una rappresentazione autentica dei disturbi alimentari con una testimonial d’eccezione come Ambra Angiolini.
La campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” sta facendo discutere e riflettere. Lanciata da Ambra Angiolini con il supporto di Animenta e Danone, la campagna mira a svelare la complessità dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), andando oltre la mera questione del cibo.
“I DCA non vanno cercati a tavola, non vanno curati a tavola, perché non sono sicuramente solo questione di cibo,” sottolinea Ambra Angiolini, promotrice dell’iniziativa. L’obiettivo è quello di porre al centro l’aspetto emotivo e psicologico dei DCA, spesso trascurato.
Una tavola imbandita di sentimenti
Lo spot della campagna è un’immagine potente: una tavola imbandita con sentimenti negativi, come la disistima e la paura. “Una tavola imbandita con sentimenti svalutanti, di disistima per sé stessi e paura di non trovare il proprio posto in una vita che sembra avere sempre dimensioni sbagliate,” si legge nel comunicato stampa.
Questa rappresentazione visiva, forte e diretta, vuole far comprendere che i DCA sono il sintomo di un malessere più profondo, che va oltre il rapporto con il cibo.
Un approccio olistico
La campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” si distingue per un approccio innovativo e rispettoso. “Si mette da parte l’estetismo della malattia che ha caratterizzato per anni molte campagne, per fare spazio ad una rappresentazione autentica e profonda,” spiegano gli organizzatori.
Durante la presentazione della campagna, si è discusso dell’importanza di un approccio multidisciplinare, che coinvolga figure professionali diverse, come psicologi, nutrizionisti e artisti. “Il cinema, l’arte, la musica e la scrittura incontrano la clinica e ci ha offerto l’opportunità di conoscere e riconoscere come questi strumenti possano integrasi nella attività clinico-teraputica,” si legge in una nota.
Un invito all’ascolto
La campagna invita tutti, famiglie, scuole e professionisti, a confrontarsi con il tema dei DCA. “Cosa voglio di più? Niente. Però tutto il niente del mondo perché anche del nulla ho fame, una fame insaziabile, una voragine che non riposa mai,” è una delle frasi più toccanti dello spot, che esprime il profondo senso di vuoto che spesso accompagna questi disturbi.