Trashed

Al cinema sotto le stelle a Pordenone con Trashed

Cinemazero chiude Al Cinema sotto le stelle – la rassegna all’interno del cartellone di Estate in città del Comune di Pordenone – mercoledì 28 agosto alle 21.00 in piazza Calderari con Trashed, grazie all’ormai storica collaborazione con ARPA FVG.

Una scena di Trashed.
Una scena di Trashed.

In questo percorso si inserisce anche la proposta del documentario prodotto e condotto da Jeremy Irons, che ha richiesto alla regista Candida Brady due anni di ricerca per la realizzazione, arrivando al Festival di Cannes l’anno scorso. Jeremy Irons ci conduce in un viaggio di incredulità e speranza attraverso i cinque continenti, dal Libano all’Inghilterra, dall’Asia all’America, mostrando quanto l’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua stia mettendo in pericolo la salute dell’uomo, ma anche l’intera esistenza del pianeta.

Irons e alcuni politici, scienziati sensibili alle conseguenze dell’inquinamento e un gruppo di persone comuni uniti nella battaglia contro il pericolo dei rifiuti tossici ci mostrano un pianeta bellissimo e ordinato visto dall’alto, che però a uno sguardo più attento e ravvicinato mette in luce discariche stracolme e montagne di spazzatura. Esemplari quelle delle coste del Libano, che raggiungono i 40 metri di altezza:  molti di questi rifiuti sono tossici e pericolosi e rilasciano in mare periodicamente tracce della propria esistenza, trasportandole fino all’Italia, a Cipro e praticamente in tutto il Mediterraneo.

Accompagnato dalle note di Vangelis e dalla macchina da presa attenta e audace di Candida Brady, in Trashed, l’attore britannico mostra immagini di vita (e morte) spaventose e si concentra anche su luoghi bellissimi comunemente considerati incontaminati come il Polo, in realtà tra i più inquinati al mondo. E anche attraverso l’incontro con scienziati ed esperti mette in luce verità inquietanti, riportate in maniera puntuale e precisa. Ogni anno buttiamo via 58 miliardi di bicchieri usa e getta, miliardi di sacchetti di plastica, 200 miliardi di bottiglie d’acqua, miliardi di tonnellate di rifiuti domestici, tossici ed elettronici.

Non va certamente meglio dove sono stati costruiti gli inceneritori: le sostanze tossiche, diossina in testa, prodotte dalla combustione della plastica non solo si respirano, ma possono raggiungere l’uomo attraverso la catena alimentare: ci sono già i segni, per esempio, in Islanda e in Scozia. Una deviazione in Vietnam, dove la diossina veniva impiegata nel famigerato defogliante Agente Arancio, mostra gli effetti devastanti sul DNA umano, da cui occorrono almeno sei generazioni per eliminarla completamente. Segno che le comunità di uomini stanno già pagando un alto prezzo per la propria dissennata disattenzione.

Dopo questo viaggio tra i rifiuti, il documentario però alza lo sguardo verso il futuro e si concentra sui rimedi e le possibili soluzioni, come il compostaggio o l’acquisto di prodotti non imballati. Una rivoluzione essenziale e già in atto in nome di un mondo migliore. Un modo per passare dalla denuncia ad una reazione che si fonda su un cambiamento nel nostro stile di vita, che deve essere fatto subito, guardando a chi, come la città di San Francisco, ricicla il 75 per cento dei rifiuti di origine commerciale e ha creato oltre 1000 posti di lavoro nel settore.

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Redazione Giornalistica

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