Chiamami col tuo nome

L’Italia merita Chiamami col tuo nome?

Ecco perchè il nostro Paese non merita una perla come Chiamami col tuo nome

È finalmente uscito anche nelle sale italiane il film di Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome. Dopo le quattro nomination agli Oscar, si sperava che questo potesse aiutare questa piccola perla della cinematografia moderna a farsi strada in un paese bigotto e fin troppo tradizionalista come l’Italia, ma purtroppo sembra non stia succedendo.

Chiamami col tuo nome

Premesso che io non vivo più in Italia da tempo, e che il film l’ho visto in lingua originale tempo fa, mi sono comunque permessa di mettermi qui a dire la mia attendendo che anche il popolo italiano potesse godere della purezza di questa storia.

Dopo appena due giorni sento già di aver riposto male le mie speranze: il film viene ignorato dalla maggior parte dei cinema del Paese, i cui responsabili si giustificano dicendo che lo proietteranno se avrà successo. Un film candidato agli Oscar.

Capisco il dilagare di programmi trash e reality show di pessimo livello, il voler dare spazio al cinema locale (ammiro il coraggio), ma se almeno si provasse ad aprire una finestrella, anche piccola, al mondo infinito che c’è oltre quello, forse finiremmo di essere lo zimbello dell’Europa.

“Chiamami col tuo nome” è stato definito “una storia gay”, ma non è di certo questo, e non è nemmeno giusto provare a fingere di esserne contenti solo ora che, dopo mesi, il mondo intero ricorda che il regista è italiano e che è stato girato in Italia.

Luca Guadagnino ha dovuto lasciare il paese per poter continuare con la sua carriera, ha dovuto chiedere aiuto altrove per realizzare questo film, a partire dalla scelta di attori non italiani per interpretare i ruoli dei personaggi principali.

Lui ci racconta con purezza la storia di una amicizia speciale che, nell’arco di poche settimane, sboccia in una passione totalizzante, in un sentimento che non viene mercificato neanche per un secondo.

Non è Cinquanta sfumature di non so neanche che colore, anzi, è una storia d’amore e di dolore più sana, più pura, più ingenua, più vera.

E l’Italia non se la merita una storia così, semplicemente perché non è in grado di comprenderla. E dispiace. Provo a consigliarvi di andare a vederlo, se troverete una sala in cui lo proietteranno e che vi venga comodo raggiungere.

Su Barbara Aragona

Barbara Aragona, italiana residente a Londra con fierezza da ormai sei anni, scrive di ciò che più le interessa e piace, sfogando nella scrittura la sua indole da fangirl seriale.

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