Asian Film Festival 2016

Asian Film Festival 2016, ecco il programma

Asian Film Festival 2016

Sbarca a Carpi l’Asian Film Festival

Asian Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema d’autore dell’estremo Oriente giunge alla sua 13a edizione. Si svolgerà per la prima volta a Carpi, da martedì 11 a domenica 16 ottobre 2016 e dopo Roma e Reggio Emilia, dunque, l’appuntamento diretto dal critico cinematografico Antonio Termenini sarà ospitata nella città emiliana.

Svolto con un ricco programma di 29 film, 26 lungometraggi (di cui 16 in concorso) e 3 cortometraggi, per un totale di 28 registi da 10 paesi (Cambogia, Cina, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Malesia, Singapore, Taiwan, Thailandia, UK). Molte le anteprime italiane, importanti pellicole fuori concorso e una sezione newcomers.

Tre le location del festival: Cinema Eden (via S. Chiara, 22), Auditorium Loria (via Rodolfo Pio, 1) e Mattatoyo (via Rodolfo Pio, 4).

Il programma di Asian Film Festival

L’opening night film sarà, martedì 11 ottobre alle ore 20.45 presso l’Auditorium della Biblioteca Multimediale Arturo Loria, Rouge, capolavoro del regista di Hong Kong Stanley Kwan, a cui il festival dedica una retrospettiva di sei film fra le sue opere più significative – Full Moon in New York (martedì 11, ore 18.45 Auditorium Loria), Love Unto Waste (martedì 11, ore 22.45 Auditorium Loria), Red Rose, white rose (mercoledì 12, ore 16.45 Auditorium Loria), Lan Yu (mercoledì 12, ore 20.45 Auditorium Loria) e Centre Stage (giovedì 13, ore 20.15 Auditorium Loria).

Particolarmente ricca la programmazione dei film, tra i quali spicca l’anteprima europea di A tale of three cities (Cina) diretto dalla regista Mabel Cheung, che sarà anche ospite d’onore del Festival (giovedì 13, ore 20.40 Cinema Eden e domenica 16, ore 16.40 Cinema Eden). Il film narra di un’intensa storia d’amore che prende le mosse dalle vicende reali di una coppia la cui sofferta relazione si snoda tra le città di Wuhu, Shanghai e Hong Kong nel corso della Seconda Guerra Cino-giapponese e della Guerra civile cinese.

Tra gli altri film si segnala Nobi (Giappone), ultima fatica di Shinya Tsukamoto (venerdì 14, ore 21 Mattatoyo e ore 22.30 Cinema Eden) che ha destato forte interesse a Venezia nel 2014 per la forza delle immagini, un inno al pacifismo che fa del regista un eccellente interprete delle inquietudini del Giappone contemporaneo.

Molto attese anche tre anteprime italiane ed europee. La prima, Hong Kong trilogy (Hong Kong) di Christopher Doyle (venerdì 14, ore 18.45 Auditorium Biblioteca Loria, sabato 15, ore 22.30 Cinema Eden e domenica 16, ore 21 Auditorium Loria) è un film a tre episodi, presentato con successo al festival di Toronto del 2015, che racconta, tra ansie e paure, cosa significhi essere adolescenti a Hong Kong.

Con Journey to the shore di Kiyoshi Kurosawa (sabato 15 e domenica 16, ore 18.30 Cinema Eden) l’Asian Film Festival tributerà poi un omaggio al genere Horror giapponese, con venature filosofiche e teologiche, in una pellicola in cui i morti tornano in vita spinti dal bisogno di fare un bilancio della propria esistenza più che per spaventare.

Infine The virgin psychics di Sion Sono (sabato 15, ore 16.40 e domenica 16, ore 20.45, Cinema Eden) non smentisce la vena iperdemenziale e surreale del regista giapponese che questa volta trae ispirazione dall’omonimo manga di Kiminori Wakasugi.

Occorre inoltre ricordare, da Taiwan, The laundryman (martedì 11, ore 22.45 Cinema Eden) black comedy opera prima del giovane regista Chung Lee, l’anteprima italiana del voyeuristico film tailandese di Prabda Yoon Motel mist (mercoledì 12, ore 22.15 Cinema Eden e domenica 16, ore 18.45 Auditorium Loria), e il catartico Zinnia flower (giovedì 13, ore 16.45 Auditorium Loria) (Taiwan/China) per la regia di Tom Lin.

Altra visione importante sarà poi quella di The assassin, film del taiwanese Hou Hsiao-hsien (già Leone d’Oro a Venezia) che nel 2015 si è guadagnato il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes (sabato 15 ottobre, ore 20.30 e domenica 16 ottobre, ore 22.30 Cinema Eden).

Oltre all’aspetto strettamente cinematografico, domenica 16 ottobre, dalle ore 19 alle 21, il circolo Arci Mattatoyo ospiterà la presentazione di The Sushi Game, il libro sul cibo Giapponese di Francesca Scotti e Alessandro Mininno che sembra un videogioco, composto da dieci livelli, dal più facile al più difficile (da assaggiare). Un compendio di nipponiche prelibatezze introvabili dall’All-you-can-eat sotto casa, alle polpette di polpo al sushi di pesce stagionato quattro anni. Durante la serata il pubblico potrà gustare assaggi delle pietanze illustrate nel libro, cucinate da una vera cuoca giapponese.

L’Asian Film Festival, con le sue sezioni competitive, i focus, le retrospettive, i cortometraggi, gli incontri e i dibattiti con il pubblico, rappresenta un appuntamento consolidato per gli appassionati di cinema, in particolare dell’Estremo Oriente e del Sud-Est Asiatico, e un momento fondamentale di conoscenza e apertura al confronto.

La tredicesima edizione della rassegna registra il gemellaggio con l’omonimo festival di Portland (Usa) ed è realizzata grazie al sostegno di Comune di Carpi, Regione Emilia Romagna, HKETEO Bruxelles, Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, Hong Kong Development Council, con la collaborazione dell’Istituto Confucio Ca’ Foscari di Venezia e di numerose associazioni culturali ed enti del territorio – Circolo Arci Mattatoyo, Associazione Culturale Appenappena, Spazio Meme, Movimenta, Kalinka, Cinecomio, Circolo cinematografico Nickelodeon, Cineforum di Carpi e Fondazione Campori.

Le dichiarazioni

Il vicesindaco e assessore alla Cultura Simone Morelli ha dichiarato: “Carpi è lieta di ospitare questo importante appuntamento perché risponde a molteplici esigenze: alzare il livello della qualità dell’offerta culturale, variare le proposte sul territorio, relazionarsi con le associazioni culturali locali e, non ultimo, contribuire alla conoscenza della realtà asiatica che, in un pianeta sempre più ‘piccolo’ e globalizzato, diventa passaggio fondamentale non soltanto per meglio comprendere la nostra contemporaneità e in essa orientarci, ma anche per gettare le basi per quegli scambi e quei legami tra Europa e Asia che rappresentano il nostro presente e ancor più il nostro futuro“.

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