Il cacciatore di donne

Il cacciatore di donne

Con un solo film all’attivo, Scott Walker dirige la vera storia del serial killer di donne arrestato e condannato all’ergastolo per 17 omicidi: Il cacciatore di donne. Il risultato è un prodotto che funziona a metà.

Nicolas Cage e Vanessa Hudgens in una scena de Il cacciatore di donne
Nicolas Cage e Vanessa Hudgens in una scena de Il cacciatore di donne

Tecnicamente non siamo a livelli eccelsi: sebbene la regia semplice e operaia non sia d’intralcio, non si può rimanere in disparte di fronte alle pecche nella messa in scena delle sequenze frenetiche; Walker vorrebbe immergere il pubblico nella scena utilizzando inquadrature dinamiche, ma lo fa in maniera eccessiva: le scene in se risultano stonanti, fuori luogo e poco chiare rendendo il tutto molto confusionario.

Come se non bastasse, la sceneggiatura non sembra scritta con molta cura: nonostante ci siano momenti validi da una parte, come l’interrogatorio di Cusack, dall’altra troviamo sequenze altalenanti che sfociano in frangenti piatti, messi li solo per allungare il minutaggio. Come se non bastasse, diverse azioni dei personaggi sembrano non avere un senso logico e in più di una circostanza si tenta di sottolineare l’idiozia di essi, tra tutti quella Hudgens.

Nicolas Cage fa il suo compitino ma, come da diversi anni ormai, non riesce più a emergere. John Cusack funziona nel ruolo del killer grazie all’espressione molto profonda dei occhi che gli consentono di avere uno sguardo malvagio.

Vanessa Hudgens, tralasciando i difetti di sceneggiatura, funziona nel suo insieme riuscendo a rappresentare il personaggio in maniera valida in tutte le sue complessità.

Non so come le cose siano davvero andate, ma alcuni frangenti scialbi della sceneggiatura altro non fanno che abbassare parecchio il livello di ritmo del film. Niente di eccezionale.

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Redazione Giornalistica

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