Il film “Il Grande Boccia” con Ricky Memphis e Nino Frassica, è l’affettuoso omaggio a Tanio Boccia, definito il “peggior regista italiano”.
Il cinema, si sa, ama celebrare i suoi eroi e i suoi miti. Ma c’è un fascino irresistibile anche nella narrazione degli antieroi, di coloro che, pur navigando controcorrente e tra mille difficoltà, non hanno mai smesso di inseguire la loro visione. È in questo solco che si inserisce “Il Grande Boccia”, il nuovo atteso film scritto e diretto da Karen Di Porto, presentato in anteprima nella sezione Freestyle della 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma nell’ottobre 2025.
Al centro della pellicola c’è la figura controversa e affascinante di Camillo Tanio Boccia (1911-1982), regista e sceneggiatore lucano attivo soprattutto tra gli anni ’50 e ’70, passato alla storia con il (cinico) soprannome di «il peggior regista del cinema italiano». Un’etichetta pesante, forse ingiusta, che gli valse anche il paragone con l’americano Ed Wood, maestro dei B-movie.
«Il Grande Boccia è l’omaggio a un personaggio unico e controcorrente, il simbolo di un’epoca perduta di sogni, fallimenti e, soprattutto, mirabile arte di arrangiarsi», si legge nelle note di presentazione del film, prodotto da Bella Film in collaborazione con Rai Cinema. La regista Karen Di Porto, già premiata con il Globo d’Oro per l’opera prima Maria per Roma, ha impiegato ben sette anni per portare a termine questo progetto, come lei stessa ha sottolineato, un chiaro segno della “resistenza” e “ostinazione incredibile” che lo stesso Boccia dimostrò nella sua vita.
Vita e Miracoli di un Regista “Maledetto”
Chi era davvero Tanio Boccia? Nonostante la nomea, l’uomo era un vero genio dell’arrangiarsi, capace di trasformare ogni ostacolo in un’opportunità produttiva. Lavorava con budget striminziti, mezzi limitati e spesso senza un copione definito, improvvisando sulla traccia.
Dagli Eroi Mitologici agli Spaghetti Western
Boccia ha attraversato quasi tutti i generi popolari dell’epoca. Il suo curriculum include titoli come il peplum “Giulio Cesare, il conquistatore delle Gallie” (1962), “Sansone contro i pirati” (1963) e lo spaghetti western “Sapevano solo uccidere” (1968).
- 1964: L’Anno della Svolta (e del Crollo): L’ambientazione principale del film si concentra su un anno cruciale: il 1964. In quel periodo, Boccia, pur irriso dai colleghi e perseguitato dai creditori, riuscì a mettere in cantiere ben quattro film contemporaneamente. Un’impresa titanica che si scontrò, però, con l’uscita nelle sale di “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, che cambiò per sempre il cinema di genere, lasciando i lavori di Boccia ai margini.
- La Parola ai Colleghi: Nonostante il giudizio critico, c’era rispetto nel settore per le sue capacità tecniche. L’attore Rik Battaglia disse di lui: «faceva miracoli con la macchina da presa. In mano sua dieci cavalli sembravano tremila. Lo diceva anche Sergio Leone: ‘Boccia fa i miracoli’». Una testimonianza che rivaluta l’abilità di un cineasta costretto a fare di necessità virtù.
Un Cast Corale tra Ironia e Affetto
A dare volto e anima al regista Tanio Boccia è l’attore Ricky Memphis, il cui volto popolare e l’innata capacità di rendere personaggi sfaccettati si prestano perfettamente al ritratto dell’antieroe tenace e sognatore.
Al suo fianco, in un cast corale ricco di volti noti, troviamo nomi come Denise Tantucci, Liliana Fiorelli, Urbano Barberini, Bianca Nappi e l’amatissimo Nino Frassica. La presenza di Frassica, in particolare, promette di aggiungere quel tocco di ironia surreale tipico delle produzioni che strizzano l’occhio al cinema di serie B, di cui Boccia fu involontario alfiere.
Oltre la Cartolina: La Roma Verace
Il film non è solo un biopic, ma anche un omaggio al cinema di genere popolare e, in particolare, al B-movie italiano degli anni Sessanta. Stando alle prime indiscrezioni, la pellicola fotografa una Roma vera, lontana dai cliché turistici, «fatta di persone che non smettono di cercare la propria piccola felicità», concentrandosi sulle periferie e sull’umanità che inciampa ma si rialza sempre.
“Il Grande Boccia” (durata 83 minuti, genere Drammatico/Biografico), distribuito da Europictures, non ha ancora una data di uscita definitiva nelle sale, ma la presentazione alla Festa di Roma 2025 lo posiziona tra i titoli più attesi della prossima stagione cinematografica, rilanciando la figura di un uomo che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno indelebile nella storia non ufficiale, ma autentica, del nostro cinema. È la dimostrazione che non bisogna arrendersi mai, una lezione che risuona potente per i giovani registi di oggi.
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