Corrado Fortuna: diamo una speranza al mondo

Corrado Fortuna. Foto di Valentina Glorioso

Corrado Fortuna: diamo una speranza al mondo

Intervista all’attore Corrado Fortuna, che sbarca al cinema per il film evento dell’anno dal titolo “Il ragazzo dai pantaloni rosa”.

Spesso presente nelle nostre case con fiction e film più che degno di nota, incontriamo Corrado Fortuna in occasione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Una storia che toccherà gli animi altrui, cosa già accaduta con la presentazione del 24 ottobre a Roma all’interno della Festa del Cinema. Un monito per i giovani questo progetto, realizzato dall’abile regista Margherita Ferri, e per tutti coloro che, consapevoli o meno, hanno da correggere il tiro su ‘alcuni’ errori.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Corrado Fortuna. Dal 7 novembre potremo vederti al cinema ne “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, un progetto importante, una storia più che reale. Cosa puoi dirci a riguardo?
Questo film è tra quelli che tendono a dare un senso più ampio al mio lavoro e mi ha anche concesso di portare l’esperienza di padre, marito e adulto sullo schermo. Spero possa avere un forte impatto sui più giovani, sia sui bullizzati che sui bulli, senza distinzione alcuna.

Un film di cui avevamo bisogno.
Sai, è molto difficile insegnare ad un bambino come agire da solo nel mondo, come uscire dalla protezione della propria casa. È quindi giusto che ci siano storie così forti e reali da prendere sulle spalle la responsabilità di questo mondo. Un mondo migliore c’è, questa speranza deve esistere!

Come avete vissuto il periodo di lavoro sul set?
Le riprese sono state per certi versi molto dolorose perché sapevamo bene a cosa andava incontro la storia, benché non ci sia niente di violento da vedere. Tanto doloroso, alcune volte, da provare a scherzare sdrammatizzando alcuni momenti, provando a cercare una gioia per stare insieme. La gioia è stata trovata nel modo di essere di Andrea, una gioia purtroppo spezzata dal bullismo, da ciò che ha dovuto purtroppo subire.

Durante la Festa del Cinema si è notato il forte legame tra te e Claudia Pandolfi, tua compagna di set per l’occasione.
Con Claudia siamo amici da tanti anni ed è una delle persone a cui sono più legato. Quando ci vediamo o sentiamo non parliamo mai di lavoro, come è anche giusto che sia, ma lavorare con lei rappresenta un grande privilegio, cosa che voglio dirle senza alcuna remora, seppur consapevole che non ami ricevere complimenti. È bello e piacevole poter avere accanto una cara amica che è, al contempo, una vera fuoriclasse. Spero sia ben evidente la chimica che c’è tra noi in questo progetto.

Corrado Fortuna. Foto di Valentina Glorioso
Foto di Valentina Glorioso

Mostrerai “Il ragazzo dai pantaloni rosa” a tuo figlio, un giorno?
Al momento è presto, mio figlio ha soltanto cinque anni, ma di certo un domani lo vedrà così come lo vedranno i miei nipoti, che sono un po’ più grandi.

Una carriera in continuo divenire e che continua a regalarti ancora tanto ma credi ci sia qualcosa che manca a questo percorso?
Certamente! Manca ancora tanto e poi parliamo di un lavoro che va di pari passo con l’età, una cosa che mi piace molto, che mi consente di attingere dai vari colori presenti sulla mia tavolozza.

Come si è sviluppata l’ulteriore passione che ti ha portato alla scrittura?
Ho sempre desiderato poter scrivere e da ben tredici anni è parte del mio quotidiano. Passo spesso le giornate d’inverno a buttare giù pensieri, idee. Tutto ciò tende a regalarmi una certa disciplina. In questo periodo sto lavorando al mio nuovo libro e sono a buon punto, staremo a vedere…

Chi è oggi Corrado Fortuna?
Ho fatto pace con me stesso, con il modo di agire di questo lavoro, con i riflettori e con i momenti d’ombra. Ora sono in grado di poter fare le cose con più calma, con più gioia, e poi sono un papà, una persona che ha messo nelle sue priorità altre cose. Il mio lavoro resta una passione, il privilegio più grande che si possa avere, perché non è da tutti vivere delle proprie passioni. È stato al centro del mio essere per tanti anni ma ora le priorità sono altre, lo è la famiglia, il poter stare con loro più volte al giorno…

…e c’è ancora tempo per l’amata musica?
C’è sempre tempo per la musica! Mentre ti parlo guardo l’enorme collezione di dischi che è davanti a me. Quando possibile continuo a fare i miei dj set, a Palermo suono almeno una volta al mese, e poi ho la casa piena di strumenti. Quando sono solo, come in questi giorni, suono la chitarra elettrica ed affronto dei pomeriggi adolescenziali che non sono niente male.

Che periodo stai vivendo?
Sono certamente contagiato dal modo in cui va il mondo e ciò non combacia con la malinconia ciclica che si verifica, solitamente, con il cambio della stagione. Sono sempre alla ricerca di stati d’animo migliori, una ricerca non vana, che mi porta a voler stare sempre meglio.

Ti abbiamo visto in “Vanina” ed ora cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro artistico?
Quel progetto ha rappresentato una gioia perché mi ha riportato in televisione. Gireremo la seconda stagione a marzo, a Catania, con quattro nuovi episodi. Manfredi e Vanina continueranno a tenerci con il fiato sospeso, posso dirvi soltanto questo. Poi ci sarà il film di Martone, “Fuori”, su una piccola parte della vita di Goliarda Sapienza. Vestirò i panni del marito e sarò al fianco di Valeria Golino, una donna che stimo molto, con cui vi è una chimica sorprendente. Non vedo l’ora di vedere il film, ne sono davvero curioso!

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