Il saluto e omaggio ad Ornella Vanoni, stella e diva della musica italiana, che ci piace ricordare con queste parole…
Dalle prime luci del 22 di novembre, in tanti si sono affollati per rendere omaggio ad un’artista che ha attraversato, Teatro, Cinema, Televisione e tanta Musica con i suoi 105 album pubblicati, stando in attività musicale dal 1956 al 2025. Facendosi amare da generazioni e generazioni: Ornella Vanoni!
L’artista si è spenta nella sua casa di Milano nella notte del 21 di novembre, in modo sereno.
Nota inizialmente come l’artista che interpretava le cosiddette Canzoni della Mala, un repertorio popolare di brani incentrati su tematiche di malavita.
Io non sarò l’ultima ad omaggiarla, ma mi è parso doveroso, anche perché se ho conosciuto alcune delle sue canzoni lo devo a mia madre che è sempre stata fruitrice della buona musica e ha educato anche noi figli ad essa. Se ci penso, la prima canzone che ho ascoltato e canticchiato è stata Tristezza (per favore vai via) una sorta di bosa nova. Un brano allegro ed esorcizzante ed io lo amavo anche per questo. Ricordo che ogni volta che vedevo musoni intorno a me, gliela cantavo. E loro si divertivano perché una bimba piccola imitava i grandi con scioltezza.
Nel 1953 approda al Piccolo di Milano diretto da Giorgio Strehler, con cui fu sentimentalmente legata. In teatro debuttò con Sei personaggi in cerca d’autore.
Note le sue collaborazioni con autori come Dario Fo, e ovviamente lo stesso Strehler, con il quale sviluppò quel repertorio di canzoni della mala; mentre al cinema esordisce nel 1961 con un film del genere “Peplum” dal titolo Romolo e Remo, accanto a Virna Lisi, Massimo Girotti e Steve Reeves. La sua ultima apparizzione cinematografica fu nel 2021 nel film di Alessandro Genovesi 7 donne e un mistero, accanto tra gli altri a Margherita Buy e Luisa Ranieri.
In tivù sono note le sue presenze in Senza rete su rai uno e senza fare la lunga carrellata, ricordo come tanti la sua stabile presenza a Che tempo che fa, sul Nove. In cui era ironica, con quella voglia, quella pazzia e quell’allegria (forse a tratti incosciente, ma non lo credo poi tanto) che ha fatto scoprire a tanti di noi un lato libero, fresco e goliardico che forse tanti giovani non posseggono. Fino a ricordare la sua ultima apparizione che è stata il 5 e il 9 di novembre scorsi su Canale 5 ad Amici e che ho guardato come tanti.
Dal 1965 ha partecipato al Festival di Sanremo, con le sue otto partecipazioni di cui l’ultima nel 2018 insieme a Bungaro e Pacifico, col brano imparare ad amarsi.
Tanti i premi ricevuti, tra cui nel 1999 a Sanremo, per il Festival omonimo, riceve il Premio alla carriera; nel 2023 ricevette il Diversity Media Awards.
Ornella Vanoni, vantava delle onorificenze, quali Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana e la Laurea Magistrale honoris causa per la Musica, la Cultura e le performance.
Di lei diceva: “Sono stata una ragazza inventata. Inventata dagli altri. Di mio avrei voluto fare l’estetista, niente di più. Ero andata a studiare lingue, in Inghilterra, Francia e Svizzera- Fu un’amica di mia madre a lanciare l’idea : Hai una bella voce, perché non fai l’attrice?“
Cosa pensavano gli altri?
Per Eros Ramazzotti è stata una delle maggiori protagoniste della musica italiana di tutti i tempi.
Baglioni ha dichiarato: “Ornella è lo stile!”
La stessa poetessa Alda Merini le ha dedicato una composizione, perché secondo la stessa, la sua voce scalda i cuori e non solo se stessa.
Anche Gino Paoli con quale ha collaborato ed è stata legata, ha di lei un ricordo legato ad una foto di lei al piano.
In ultimo Fabio Fazio che con delicata commozione dice: Non mi pare possibile”.
Penso che a nessuno possa sembrare possibile, puoi avere pochi o tanti anni, ma quando si è stati artisti e liberi come lo è stata lei, si crede siano immortali.
Personalmente, come ho scritto prima ho alcuni brani che amo, quello che ho scritto prima (Tristezza), era per me il canto della fresca allegria, della spensieratezza, insieme a La Voglia La Pazzia L’Incoscienza e L’allegria, un allegro samba che cantò insieme a Vinicius De Moraes e Toquinho. Proprio il titolo di questo articolo in omaggio, perché per me lei avrebbe gradito proprio questo stile di saluto, da donna e artista che ha vissuto a trecentosessanta gradi.
Ma il primo della mia lista tra i cinque preferiti, è Domani è un altro giorno, lo trovo di un garbo e di una romantica nostalgia come pochi, l’ho sempre amato e ascoltato in silenzio, cosa che ho fatto con pochi altri brani così intimisti. Poi Una ragione di più, anche questa molto intimista e molto intrisa di valore e significato e infine Rossetto e cioccolato.
Ecco, Ornella grazie per quella voce inconfondibile che difficilmente si ritroverà, per la tua verve, per il tuo non esserti presa troppo sul serio e per la libertà con la quale hai vissuto. Una libertà che tutti, nessuno escluso dovrebbero esercitare e vedersi riconosciuta.
Grazie per le tante interpretazioni teatrali, televisive e cinematografiche, ma principalmente per i tanti brani nei quali ognuno di noi, nei vari momenti della vita li ha sentiti suoi.
Ciao Ornella!
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz


