Abbiamo incontrato Lorenzo Cammisa, Miriam Candurro e Francesco Vitiello per il nuovo progetto “Pandora Film Center”.
Nel cuore di un territorio spesso associato alle cronache più dure, nasce un luogo che parla di sogni, impegno e futuro: parliamo di Caivano, in provincia di Napoli e del Pandora Film Center… una nuova scuola di formazione per attori di cinema e TV. Dietro al progetto ci sono tre volti amati del piccolo e grande schermo — Miriam Candurro, Lorenzo Cammisa e Francesco Vitiello — che hanno deciso di portare la magia del set proprio dove la realtà sembra più difficile. Li abbiamo incontrati per farci raccontare la loro sfida: trasformare Caivano in un set di speranza.
Voce agli “ambasciatori” del Pandora Film Center
Tre le domande fatte che hanno suscitato la nostra attenzione:
“Aprire una scuola di cinema e TV a Caivano non è solo una scelta artistica, ma anche sociale”. Cosa vi ha spinto a portare un progetto così ambizioso in un territorio spesso raccontato solo per le sue difficoltà? È una forma di riscatto culturale o un atto d’amore verso le vostre radici? A cui ci ha risposto Lorenzo Cammisa.
“Pandora” evoca un vaso che contiene tutti i mali… ma anche la speranza. Perché avete scelto proprio questo nome? C’è un messaggio simbolico dietro la vostra idea di formazione artistica? A cui ci ha risposto Francesco Vitiello.
Formare attori in un’epoca di social, TikTok e intelligenza artificiale sembra quasi una sfida controcorrente.
Come si insegna oggi a recitare “veramente”, quando la realtà stessa è diventata un palcoscenico? A cui ci ha risposto Miriam Candurro.
Le risposte nella nostra video-intervista:
Il finale aperto, come in ogni bella storia
Mentre parlano del Pandora Film Center, negli occhi di Miriam, Lorenzo e Francesco si legge la stessa luce che avevano quando hanno iniziato a recitare: quella della possibilità che esprimono anche nel sogno del futuro del centro. Non c’è retorica, solo la convinzione che l’arte possa davvero cambiare le traiettorie. “Se anche solo un ragazzo di Caivano scoprirà che può scrivere la propria storia invece di subirla — ci dicono — allora il film migliore lo avremo già girato”.