Tapiro d’oro per Maria Rosaria Boccia
Il primo tapiro d’oro della nuova stagione televisiva di Striscia la Notizia, va a Maria Rosaria Boccia: ecco le motivazioni.
Va a Maria Rosaria Boccia, per l’affaire Sangiuliano, il primissimo Tapiro d’oro della stagione 37 di Striscia la notizia (consegna lunedì 23 Settembre 2024 su Canale 5, ore 20:35).
Un tapiro d’oro con gli occhiali per Maria Rosaria Boccia
Ed è un Tapiro personalizzato: indossa i famigerati occhiali con telecamera che Boccia sfoggiava anche in Parlamento, in fronte ha una cicatrice simile a quella di Sangiuliano. Al naso ha un anello d’oro (il riferimento è alla fede che, secondo l’ex ministro della cultura, la donna gli avrebbe rubato e nascosto) e, tra le terga, ha la Chiave d’oro di Pompei (Boccia sedeva accanto a Sangiuliano quando gli fu conferita l’onorificenza) che aziona un carillon con la melodia di “Passion Flower” che rievoca il ricordo di quando i due sono stati insieme a Sanremo, la città dei fiori.
Intercettata a Roma da Valerio Staffelli, Boccia nega di aver fatto sparire la fede nuziale di Sangiuliano: «Non l’ho presa io, però anche questo verrà chiarito nelle sedi opportune». E quando l’inviato, impressionato dalla lunghezza delle unghie di Boccia, chiede cosa sia successo all’ex ministro, apparso qualche giorno fa al Tg1 con una cicatrice in fronte, lei risponde: «Vogliamo fare una prova? Simuliamo con lei…».
Smentisce inoltre la relazione con il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida. E sarebbe quindi una fake news anche l’illazione secondo la quale il trapianto di capelli, a cui si è sottoposto il ministro mesi fa, avrebbe avuto l’intento di coprire le ferite riportate in testa durante un litigio.
Il servizio completo va in onda nella prima puntata di Striscia la notizia – la voce della complottenza.
Le furbette della metro con Jimmy Ghione
Tra le altre esclusive della serata, riprende l’inchiesta di Jimmy Ghione sui sempre più frequenti furti nella metropolitana di Roma.
Dopo aver pizzicato a borseggiare alcune ladre e registrato il commento di un lavoratore Atac («Non la possiamo toccare»), l’inviato di Striscia – ispirato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri – decide di trasformarsi nel musicista “Johnny Nebraska” e cantare tra le banchine della metro. Incredibile ma vero, dopo nemmeno un minuto viene accerchiato dagli addetti alla sicurezza e cacciato in malo modo dalla metropolitana. Il tutto mentre le borseggiatrici continuavano indisturbate il loro “lavoro” sotto i loro occhi.
Nel frattempo, nonostante l’annuncio del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ancora nessuna traccia della PolMetro, il presidio di Polizia che dovrebbe operare nelle metropolitane di Milano, Roma e Napoli.
Il primo inviato picchiato: Max Laudadio
Il primo inviato picchiato è invece Max Laudadio, che si occupa di un artigiano che, a Milano e hinterland, secondo le testimonianze raccolte, si sarebbe procacciato lavori edili e sgomberi, intascando l’anticipo e dileguandosi senza effettuarli.
L’inviato di Striscia, dopo aver ascoltato le voci dei numerosi cittadini che sarebbero stati raggirati, intercetta il presunto imbroglione per chiedergli conto della situazione. Ma, come risposta, riceve prima spintoni e minacce («Se non te ne vai ti scanno»), poi una vera e propria aggressione con pugni e calci, tentata anche in presenza delle forze dell’ordine. Per Laudadio si è reso necessario il ricovero in pronto soccorso per le contusioni subite.