Squalo bianco in Oceano. Foto dal Web
Squalo bianco in Oceano. Foto dal Web

Quanto è giusto sfidare il pericolo dell’Oceano?

Un turista scozzese di 44 anni è stato divorato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Indiano, nell’isola di Reunion.

Squalo bianco in Oceano. Foto dal Web
Squalo bianco in Oceano. Foto dal Web

La moglie ha dato l’allarme dopo aver atteso invano il suo ritorno del marito intento a fare una nuotata. Gli investigatori, messi in allerta, hanno fatto scattare immediatamente le ricerche attraverso unità di sommozzatori ed elicotteri, che hanno portato alla macabra scoperta di un grosso squalo, trovato morto sull’isola, nel cui stomaco c’era una mano con ancora la fede al dito, un dato inequivocabile per confermare l’identità del malcapitato turista, anche se è stato, comunque, disposto l’esame del DNA.

A Reunion gli attacchi da parte degli squali sono frequenti, essendo l’Oceano Indiano loro habitat naturale… ed è proprio per tale motivo che ci interroghiamo: essendo il mare, l’Oceano, l’unica casa dei pesci e di conseguenza anche degli squali… è giusto immergersi in “acque pericolose” sfidando questo reale pericolo?

E’ giusto uccidere gli abitanti del mare affinché si possa nuotare per un nostro diletto? Proprio qualche settimana prima era stata data la caccia ad un altro squalo, poi ucciso, perché destava pericolo per i bagnanti… ma, ci si chiede, non sarebbe più opportuno, in modo da salvaguardare e preservare la vita di tutti, immergersi in luoghi dove non si rischia di essere uccisi?

Anche in questo caso… Ai posteri l’ardua sentenza.


Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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