A tu per tu con il Presidente di Arci Movie
Oggi incontriamo Roberto D’Avascio, Presidente dell’Arci Movie, associazione culturale nata nel 1990 che opera nella periferia orientale di Napoli, nello specifico a Ponticelli.
Benvenuto a Roberto D’Avascio su La Gazzetta dello Spettacolo, Roberto. Come nasce Arci Movie?
Nasce da un gruppo di pionieri del sociale e della cultura che hanno fondato un circolo Arci nella periferia orientale di Napoli nel 1990, membri della società civile ed eredi della tradizione di impegno comunista, degli idealisti che forse non immaginavano neanche che l’associazione che avevano fondato avrebbe avuto una vita lunga e piena, che ancora continua. Anche se Arci Movie oggi è molto di più del circolo di partenza, sia per le persone che ci lavorano, sia per le attività messe in campo ogni anno, oggi noi continuiamo a muoverci esattamente nel solco di quasi trent’anni fa.
Il 16 novembre riparte il Cineforum di Arci Movie; una conferma del buon lavoro svolto sul territorio di Napoli Est, ci parla della vostra attività?
Si tratta di un’azione sociale e culturale complessa e articolata, ma che presenta anche una sua semplicità nel dire che facciamo promozione del cinema che diventa intenso lavoro con le scuole sulle rassegne e le piccole produzioni, che tiene aperta una vecchia sala come quella del cinema Pierrot quale luogo di cineforum e di incontro tra i soci, che si propone come cura di un territorio, fatto di persone, di luoghi, di tradizioni storiche. tutto questo ininterrottamente da 28 anni, su Ponticelli e anche su Napoli.
Arci Movie rivolge una attenzione costante al lavoro fatto nelle scuole, in che modo vi muovete?
Crediamo non si possano fare progetti o realizzare attività socio-educative e culturali senza le scuole e gli studenti. Per questo siamo presenti al fianco di docenti e ragazzi dal lontano 1991, quando abbiamo iniziato a portare gli studenti al cinema per fargli svolgere una lezione diversa e atipica, con al centro una materia che, di fatto, ancora non si studia a scuole: il cinema, D lì poi sono nate tante cose: progetti, rassegne, incontri, seminari, fino ai Movielab, laboratori di produzione cinematografica con al centro gli studenti: anche qui si è trattato di essere un po’ pionieri perché eravamo nel 1994.
Come personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo si rapportato con voi?
Nel tempo abbiamo sviluppato tante relazioni con personaggi, anche importanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Far venire a Ponticelli un grande regista non è una cosa scontata. In passato c’è stato Ken Loach, due volte ospite di Arci Movie, oppure Francesco Rosi, fino ad arrivare a tempi più recenti, per esempio, con Ozpetek e Garrone. Con la loro presenza la nostra periferia è diventata magicamente centro, scompaginando uno schema classico non solo toponomastico ma simbolico.
Quali difficoltà incontrate nel quotidiano?
Le difficoltà non mancano mai, su tanti fronti della nostra vita associativa. l’associazione non vive di fondi pubblici, ma di attività e progetti. ogni anno si ricomincia da capo con fatica tanto nella ricerca dei fondi quanto nella gestione degli spazi, come le sale cinematografiche. Ma tutte le difficoltà le affrontiamo a viso aperto, con l’attenzione e la pazienza di chi non deve sbagliare per far andare avanti bene l’associazione.
Come riuscite a lavorare in periferia?
Lavorare in periferia è molto difficile, ma a volta si ha la sensazione che anche il centro della città sia un poco periferia, per tante cose che non riescono a funzionare bene. La nostra idea di sempre è quella di fare della periferia un centro, di scompaginare un poco questo rapporto e di proporre dei modelli di buone prassi che nella cosiddetta periferia sono nate e cresciute bene, a volte molto bene.
Cosa sono AstraDoc e FilmaP?
Sono dei segmenti importanti dell’attività complessiva degli ultimi anni di Arci Movie: AstraDoc è una rassegna che l’associazione ha sviluppato nel cuore antico della città di Napoli dedicata al cinema documentario, che negli ultimi anni è esploso nei termini di linguaggio innovativo sia per la sua eterogeneità stilistica che per la forza del racconto. Invece FilmaP, che da un punto di vista cronologico è l’ultima creatura nata in seno ad Arci Movie, è il nostro centro di formazione e produzione cinematografica, anche questo dedicato al documentario. Due strutture di grande prestigio e visibilità per l’associazione, ma soprattutto fonti di soddisfazione per i risultati raggiunti.
Intervista a cura di Roberta D’Agostino