Il successo de I Bastardi di Pizzofalcone continua, lo fa ogni settimana con un episodio trasmesso su Rai 1, che coinvolge e appassiona più di sette milioni di telespettatori.
Antonio Folletto interpreta Marco Aragona. Lo interpreta con passione e verità, perchè in comune con quel personaggio ha la stessa irruenza e lo stesso modi di comunicare spontaneo e reale.
La Gazzetta dello Spettacolo ha incontrato il giovane attore Antonio Folletto, in una chiacchierata senza filtri.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonio Folletto! Descrivici il tuo personaggio ne I Bastardi di Pizzofalcone…
Il mio personaggio è così come lo vedete, è un ”fesso”. Quando ho letto i romanzi di Maurizio De Giovanni, ho subito costruito questa sensazione: Marco Aragona è uno che non sta mai al posto suo, è spontaneo e senza filtri. Ha questa grande ansia di dimostrare di essere capace, migliore degli altri e questo lo porta, molto spesso, a non fare cose intelligenti! La cosa bella di Antonio è avere un grande intuito, che lo rende speciale. Forse nessuno mai gli avrebbe dato delle responsabilità all’interno del commissariato, se non fosse stato raccomandato dal padre. Antonio Aragona sembra un po’ un cartone animato, però lo giustifichi e lo perdoni perchè è ”fesso”, se fosse un cattivo non lo perdoneresti mai!
In cosa credi di essere simile a Marco Aragona e in cosa diverso?
Sicuramente anche io sono un ”fesso”! Non ti saprei dire in cosa in particolare mi assomiglia, ma sicuramente trovo in lui dei punti simili alla mia persona. Anche senza volerlo, qualcosa ci accomuna. Per quanto riguarda le diversità, io non amo guidare e finire per uccidere la gente per strada! Mi piace molto l’alta velocità ma sono attento!
Che esperienza è stata per te questa?
E’ stata un’esperienza bellissima per me. In primis, ho avuto l’opportunità di lavorare con Carlo Carlei, un grande regista e con dei compagni di lavoro eccezionali, attori straordinari. E’ stato emozionante lavorare con Gianfelice Imparato, che è un attore straordinario ed è uno degli ultimi attori della nostra tradizione teatrale napoletana. Sono stato fortunato perchè mi sono confrontato con gli attori di questa fiction ed è stato bellissimo. E’ stato un viaggio bellissimo…
Quale è, secondo te, il segreto del successo di questa fiction?
Una risposta precisa non ce l’ho perchè non mi aspettavo questo grande successo. Credo che sia stata determinante la scrittura di Maurizio De Giovanni che ha fatto da traino alla fiction. Avere una penna così forte, ha dato una grande possibilità alla serie. Mi è capitato di incontrare persone per strada che mi hanno detto: Ho letto i romanzi, e il tuo personaggio l’avevo immaginato così!
E’ stata la prima volta che ho interpretato un personaggio tratto da un libro e quindi mi ha fatto piacere ricevere questo complimento.
Sarai al cinema, tra pochi giorni, con il film Ho amici in Paradiso. Che ruolo avrai?
Ho amici in paradiso uscirà al cinema il 2 Febbraio, è l’opera prima di Fabrizio Maria Cortese. Questo film è un progetto fondamentale perchè parla di un tema come la disabilità. Parla di questo personaggio, Felice Castriota, che arriva all’istituto Don Guanella dove incontra questi ragazzi ospiti della struttura, questo incontro è un viaggio fisico e mentale che porta il personaggio a cambiare e migliorarsi. Il mio personaggio è quello di uno degli ospiti dell’istituto. Per me, è stato un lavoro molto faticoso di preparazione ma importante e sono curioso di sapere come sarà accolto dal pubblico. Molti dei ragazzi dell’istituto sono realmente dei ragazzi che vivono questa situazione, hanno creato un laboratorio teatrale da due anni ed ora hanno realizzato insieme a noi e al regista questo film.
So che sarai impegnato anche al teatro…
Sì, adesso partiamo con Romeo e Giulietta. Faremo una tournée che parte da Firenze fino ad arrivare a Roma. Sarà emozionante per me, ho iniziato con il teatro e spero di continuare a farlo. Sono stato fortunatissimo perchè Romeo e Giulietta è un’esperienza fantastica, ho dodici compagni di lavoro fantastici, oltre che un regista speciale come Andrea Baracco.
Un po’ di tempo fa, ho letto una tua intervista in cui affermavi di non amare i social. Sei ancora di questa idea?
Sono una persona molto socievole, mi piace stare con le persone e adoro gli esseri umani però non riesco a rapportarmi con i social. Non è che non li amo, ma un po’ ne sono spaventato, trovo questo meccanismo terribilmente aggressivo: i social ti danno la sensazione di essere a contatto con tante persone. Vorrei che recuperassimo un po’ di umanità e con questo non voglio sminuire i social. Sono dei meccanismi molto potenti e spesso tendono a ridurre e semplificare le cose. Per fortuna esistono, ma è importante saperli usare!