Francesca Antonelli

Francesca Antonelli: la mia Rosa dedicata a mia nonna

Francesca Antonelli

Incontro con l’attrice Francesca Antonelli che si divide tra fiction e cinema

Continua il successo della fiction Rimbocchiamoci le maniche, che andrà in onda il 5 Ottobre con la sua quinta puntata. Nel cast eccezionale, oltre a Sabrina Ferilli e Sergio Assisi, troviamo l’attrice Francesca Antonelli. Tanti i film che l’hanno resa celebre e amata dal pubblico, negli ultimi anni, come Scusa ma ti chiamo amore di Federico Moccia, fino ad arrivare al film L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi. Francesca Antonelli non si ferma mai, ed oggi si ritrova divisa tra la fiction Rimbocchiamoci le maniche, dove veste i panni di Rosa, e cinema. Sarà infatti presente al cinema dal 20 Ottobre nel film Piuma di Roan Jhonson, che ha riscosso consensi e applausi in anteprima all’ultimo Festival di Venezia.

E per finire, la troviamo anche nel film Orecchie di Alessandro Aronadio Francesca Antonelli è instancabile, si divide tra carriera d’attrice e ruolo di mamma e donna entusiasta della vita. Perché quando incontri una donna come Francesca, vieni contagiata da un senso di ottimismo e allegria, passione e verità. Perché al di là di ogni attrice, c’è una donna con mille sfumature da scoprire e riconoscere.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Francesca. Attualmente sei in tv nella fiction Rimbocchiamoci le maniche, parlaci del tuo personaggio…

Ho molto poco del personaggio di Rosa, io sono un entusiasta , sono il trionfo dell ‘ottimismo, sono una romantica che malgrado tutti i dolori e le delusioni della vita ancora crede che qualcosa di magnifico è sempre dietro l’ angolo. Rosa, al contrario, è sempre scettica , non si butta nelle avventure, è molto dura anche se ovviamente ha un cuore immenso.
Questo personaggio somiglia molto alla mia nonna paterna, nonna alla quale sono molto legata anche se non c ‘ è più, lei era una donna tutta d’ un pezzo , riflessiva, prendeva le cose per il verso dritto , (io tante volte faccio tutto al contrario), poi si chiamava Rosa e faceva la sarta, a lei questo personaggio è dedicato e ogni volta che ho avuto dei dubbi sul come interpretare una scena mi sono detta:” Nonna come l’avrebbe detto, come l’ avrebbe fatto…”e ha sempre funzionato.

Quale messaggio e valore speri che arrivi di Rosa al pubblico?

Del mio personaggio vorrei che arrivassero i valori che porta nel cuore: la lealtà e la ricerca della verità nei rapporti umani, il desiderio di non cedere ai compromessi in ogni situazione, malgrado spesso la tentazione di fare il contrario possa essere forte, la libertà di pensiero.

E il valore che speri possa arrivare di Rimbocchiamoci le maniche?

Della fiction vorrei che arrivassero il messaggio che se c’è la volontà di fare il bene , di non mentire , di agire secondo gli interessi di tutti e non solo secondo i propri le cose possono davvero cambiare, anche se questo può avere un costo alto, vorrei che arrivasse l ‘impegno che abbiamo messo noi tutti che abbiamo lavorato a questo progetto, Sabrina Ferilli e Stefano Reali (che tra l’altro ha composto la musica) hanno lavorato generosamente e incessantemente prima,dopo e durante le riprese con passione, dignità e impegno, davvero si sono/ci siamo rimboccati le maniche! Vorrei che arrivasse l’unione e il desiderio di creare qualcosa di bello che c’era sul set…e tanto altro che senza meno arriverà.

Che esperienza è stata per te questa, facendo un bilancio?

E’ stato per me un impegno importante,mi sono messa alla prova, ho incontrato persone meravigliose, era anche tanto tempo che non partecipavo ad una fiction seriale. un’ esperienza indimenticabile e assoluta.

L’insegnamento più grande che hai ricevuto in questi anni di lavoro?

L’insegnamento più grande è stato anche il primo, ricevuto da Francesca Archibugi, avevo 15 anni e lei mi disse due cose: la prima che dovevo imparare tutto a memoria ma non dare intonazioni mie perché lei doveva poter chiedermi di esprimere uno stato d’animo senza che ci fosse già qualcosa di costruito da me in me, mi disse di vivere,di sentire veramente quello che c ‘ era da recitare, ecco, non so se è chiaro, ma io l’ho portato sempre con me questo insegnamento. Poi ho imparato tanto tanto tanto dalle critiche e dai momenti di crisi, purtroppo è proprio così , per crescere non solo nella vita ma anche professionalmente, tante volte la sofferenza è necessaria.

Tante le fiction e i film a cui hai preso parte in questi anni, ma c’è un ruolo che ti manca?

Mi piacciono tutti i ruoli, mi piace poter essere altre persone, mi piacerebbe anche un ruolo maschile, anche un ruolo dove io possa suonare il pianoforte, un ruolo dove gli stati d’ animo si possano esprimere anche attraverso la musica, mi piacciono i ruoli che devo ricercare e quelli che mi vengono più facili. Amo recitare, quando mi chiamano per lavorare per me è come se mi facesse un regalo qualcuno a cui voglio bene. Da piccola, a undici anni, ad una recita feci un vecchio, ecco farei un vecchio, mi sono sempre piaciuti i vecchi, mi piace stare con loro.

Ma Francesca chi è?

Io sono una donna forte che affronta con coraggio le paure e i problemi della vita , sono capace di sentimenti forti ma è proprio quando entrano in gioco i sentimenti che divento fragile e sbaglio tutto, amo la mia famiglia , i miei tre figli, che ho cresciuto senza il loro padre, i miei amici, amo la gente e sono felice quando riesco a fare qualcosa di buono e di bello per gli altri, anche se non è facile.amo fortemente il mio lavoro.

Sei reduce dall’ultimo Festival di Venezia, dove in concorso c’era il film Piuma. Il film sarà al cinema dal 20 Ottobre. Cosa vuoi anticiparci di questo progetto e del tuo personaggio?

Per quanto riguarda Piuma il mio personaggio è un po’ strampalato ma divertente, sono la compagna del papà di Cate. La cosa bella è stata lavorare con Roan Jhonson, che ha fatto un film leggero ma che affronta argomenti importanti, la piuma simboleggia la leggerezza d’animo, coraggio nel cuore, valore , speranza onore e libertà, saggezza( si scriveva con le piume), sollevarsi da terra senza fatica e con grazia ridiscendere. Le piume permettono ai sogni di volare e negano tutti gli ostacoli, tutto questo e non solo è Piuma e io sono orgogliosa di aver partecipato.

E sul film Orecchie, cosa ci racconti?

C’era anche “Orecchie” fuori concorso, che è stato molto amato da tutti. È stata fatta infatti anche una proiezione straordinaria non prevista a Venezia e a Roma è stato proiettato al Farnese. Orecchie è un film che è qualcosa di mai visto, qualcosa di più, ogni immagine ha significato e poesia, oppure è un quadro o entrambe le cose , ogni parola, ogni dialogo è curato e Alessandro Aronadio ( il regista), ti prende per mano e ti porta prima nel suo mondo e poi lontano, come dovrebbero fare tutti i film, per me è un capolavoro. Daniele Parisi , il protagonista, è immenso in ogni momento , ha delle micro espressioni da Nobel, infatti è stato premiato a Venezia come miglior attore. Anche in questo caso sono felice ed orgogliosa di aver partecipato.

Progetti futuri o sogni nel cassetto di cui vuoi parlarci?

I progetti finché non si concretizzano non li racconto non per scaramanzia, quanto per equilibrio. I sogni sono tanti, ma il primo sogno di ogni mamma è la gioia dei propri figli. Avessi ora il genio della lampada e avessi solo un desiderio gli chiederei di tenere un angelo sempre accanto ai miei figli, che li sostenga nei momenti difficili e che mantenga puro il loro cuore nei momenti più facili e felici.

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