
Il 12 e il 13 gennaio su Rai 1 arriva
Il tango della libertà, la miniserie liberamente ispirata a «Niente asilo politico», l’autobiografia del vice-console Enrico Calamai che decise di aiutare 300 italo-argentini perseguitati in Argentina negli anni ’70.
Un cast d’eccezione che vede protagonisti gli attori: Alessandro Preziosi, Rocìo Munoz Morales, Giorgio Marchesi e Anna Valle.
Un periodo speciale per l’attore Giorgio Marchesi che si divide tra un set e l’altro. L’attore, infatti, è impegnato nelle riprese della terza stagione di Braccialetti Rossi, in un ruolo che vuole ancora tenere segreto. La Gazzetta dello Spettacolo l’ha incontrato per una bella chiacchierata…
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Giorgio. Il 12 e 13 gennaio, andrá in onda la miniserie Il tango della libertá, in onda su Rai 1. Parlaci del tuo personaggio.
Buongiorno a tutti i lettori della Gazzetta dello Spettacolo! In questa fiction interpreto Diego Madero, miglior amico di Marco Ferreri (Alessandro Preziosi), il viceconsole italiano a Buenos Aires nel ’76, durante il golpe che ha portato alla dittatura militare. Diego è argentino, di carattere giocoso, spensierato, ironico e accompagna Marco a conoscere il paese sudamericano prima del precipitare degli eventi… In quel momento, come tutti gli argentini, è costretto a prendere una decisione tra il diventare un oppositore del regime, un suo sostenitore o semplicemente non interessarsene. Decide di aiutare Marco a ritrovare Anna Ribeiro, la cantante e ballerina di tango scomparsa insieme a molte altre persone, in un percorso pieno di pericoli e intrighi, tra spie, torturatori,doppio-giochisti e delatori.
Che messaggio speri arrivi al pubblico tramite questa fiction?
Credo che, oltre al piacere di sentire e vedere ballare il tango dalla bravissima Rocìo che interpreta Anna Ribeiro e seguire una storia d’amore contrastata, il messaggio che rimane attuale è di non girarsi mai dall’altra parte quando affiora un’ ingiustizia. I grandi drammi della Storia sono sempre stati appoggiati dal colpevole disinteresse della Massa Silenziosa.
In questi mesi si é molto parlato della tua partecipazione alla fiction Braccialetti Rossi. Cosa puoi anticiparci del tuo personaggio?
Non posso dire molto del personaggio interpretato in Braccialetti Rossi, anche se è ormai di dominio pubblico che farò parte dello staff medico!
Come è stato per te entrare in una fiction di così grande successo? Come ti stai trovando a recitare accanto a dei giovani ragazzi cosí amati dai fan?
Devo ammettere che il grande successo di questa fiction tra il pubblico giovane è stato un elemento che ha contribuito a farmi decidere di partecipare a questo progetto, oltre al personaggio che mi è piaciuto subito e all’incontro con il regista Giacomo Campiotti che mi ha convinto definitivamente. Ero curioso di capire quale fosse il segreto di questo grande successo ma ho intuito subito che era impossibile dare una spiegazione razionale, e forse neanche mi interessava questo… semplicemente entri in un mondo parallelo dove ti fai trascinare da un’onda, un simpatico delirio dove non puoi usare gli “strumenti” del mestiere, ma ti devi affidare e lasciarti trasportare. E poi i protagonisti sono loro, i ragazzi, e quando ho avuto l’occasione di frequentarli devo dire che è stato un piacere vedere come affrontano un successo assolutamente clamoroso e travolgente con intelligenza e sensibilità. Ognuno di loro studia e si prepara per quello che vuole fare nella vita, sfruttando le possibilità che questa occasione gli ha fornito. Difficilmente ho visto ragazzi sul set così giovani avere la testa sulle spalle…
Molto amato é stato il tuo personaggio in Un Medico in Famiglia, che rivedremo anche quest’anno nella nuova stagione. Quanto ti assomiglia e cosa ti differenzia da lui?
Si, quest’anno farò un passaggio nel Medico in Famiglia col mio Marco Levi a cui sono ormai molto affezionato; in realtà il personaggio è cambiato nel tempo, non saprei dire in cosa mi assomiglia… mi piace pensare che la parte buffa che lo riguarda, il suo essere un po’ distratto e l’ironia di quando scherza con Maria o sua sorella Sara si avvicinano al mio modo di essere.