Dallo scorso 27 dicembre va in onda su Rai 1 la fiction ”Tutto può succedere” , ispirata al telefilm americano ‘Parenthood’. La fiction , puntata dopo puntata, sta riscuotendo il consenso del pubblico televisivo. Merito di un cast d’eccezione che ha come protagonisti: Pietro Sermonti, Camilla Filippi, Maya Sansa, Ana Caterina Morariu, Alessandro Tiberi, Licia Maglietta e Giorgio Colangeli. Merito di una storia veritiera che racconta con assoluta sincerità i piccoli e grandi problemi di una famiglia numerosa.
Dopo molteplici ruoli, l’attrice Camilla Filippi torna in tv con ‘Tutto può succedere’, interpretando Cristina Ferraro. Con verità e passione, Camilla dà voce e anima ad una madre che fa i conti con la malattia del figlio, l’adolescenza della figlia, il rapporto con il marito. In punta di piedi e con leggerezza, Camilla Filppi ci racconta la quotidianità di Cristina e della sua famiglia. La Gazzetta dello Spettacolo l’ha incontrata per i lettori…
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Camilla. Su Rai 1 sta andando in onda la fiction ” Tutto puó succedere”. Parlaci del tuo personaggio.
Grazie. Cristina, il mio personaggio, è una madre giovane che ha scelto di seguire i suoi figli, lasciando un lavoro da architetto. È sposata con Alessandro (p. Sermonti) da anni, ma sono ancora affiatati e felici.
Quanto ti assomiglia Cristina e cosa ti differenzia da lei?
Sono una madre anche io, e questo è stato fondamentale per me per interpretare questo personaggio ma io a differenza sua non sono ansiosa, non in quel modo almeno.
Una fiction importante con un cast d’eccezione. Che esperienza è stata per te questa?
Beh lavorare con un cast del genere, è stata sicuramente una scuola fantastica, perché nonostante l’esperienza ho ancora bisogno di crescere e mettermi in discussione.
Raccontami un aneddoto particolare che porterai con te di questi mesi passati sul set.
Le risate, tante, a volte troppe…che non si possono costringere in un aneddoto solo.
Cosa speri di trasmettere al pubblico con il tuo personaggio? Quale è il messaggio piú importante, secondo te?
Questa serie racconta una famiglia nella sua normale complessità, il mio personaggio cerca di trovare la forza di andare avanti e tenere tutto in piedi e spero che quello che passi sia la normalità del vivere, a volte di crollare ma poi di rialzarsi e andare avanti.
La fiction é ispirata alla famosa serie americana Parenthood. Hai mai avuto paura che il pubblico potesse fare confronti tra le due fiction?
Non ho avuto paura perché la serie famosa Parenthood non è così conosciuta qui come nel resto del mondo.
Gli sceneggiatori e il regista hanno poi lavorato alla versione italiana in collaborazione con i produttori della serie originale, mantenendo fedeltà ai personaggi ma permettendogli di vivere con la coerenza delle nostre tradizioni.
Camilla, sono stati tanti i ruoli che hai interpretato sia al cinema che in tv. Ma c’é un ruolo che vorresti tanto fare e perché?
Mi piacerebbe essere in un film per ragazzi, perché credo in loro e nell’importanza di alimentare la loro fantasia.
Te lo ricordi il giorno in cui ti sei detta: Voglio fare l’attrice?
No, perché lo dico da quando ho memoria.
Camilla, parlaci di te. Che persona sei nel tuo quotidiano e che hobby coltivi?
Sono una persona come le altre. Mi divido tra la famiglia e i miei amici. Ho un passione per le immagini da cui è nato il mio progetto Instagram camillaspsychedelichbreakfast che si è poi trasformato in una mostra a palazzo Collicola , museo di arte contemporanea di Spoleto.
Progetti futuri e sogni nel cassetto di cui vuoi parlarci?
Tra qualche mese interpreterò una comica compulsiva con problemi di alcolismo, opera seconda di Maddalena de Panfilis, un ruolo complicato che mi appassiona.