Gegia: tra ricordi e nuovi incontri
Un pezzo della televisione che ha cresciuto una generazione, incontriamo Gegia che racconta il passato, il presente e il futuro.
In occasione di “Missioni d’estate” incontriamo Gegia pronta a parlarci della sua carriera, dei successi raggiunti e dei progetti imminenti… Senza dimenticare il sogno di essere guidata da Carlo Verdone.
L’intervista a Gegia
Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Gegia. Attualmente sei parte del programma “Missioni d’estate”, in onda dallo scorso 20 agosto. Cosa dire a riguardo?
Un vero e proprio tour de force, un programma molto divertente, vissuto in soli otto giorni. Ho incontrato delle persone con cui sono stata davvero bene, benché si dormisse pochissimo e si mangiasse di fretta. Siamo stati una meraviglia!
Cosa ti ha regalato in questi cinquant’anni questo tuo percorso artistico?
Lo spettacolo è stato la mia vita! Non ho avuto una mia famiglia e, proprio per questo motivo, ha rappresentato davvero tanto, tutto. Attualmente sono alle prese con un festival del teatro amatoriale, poi c’è la compagnia dei ragazzi, lo spettacolo “Bastardi senza gloria”, la serie “Din Don” e tanto altro. Non ricordo altro al di là di tutto ciò, se non il grande amore provato per mio padre e mia madre.
In cosa hai trovato maggiore soddisfazione?
In ogni contratto firmato, in ogni esperienza vissuta, anche della durata di un solo giorno. Non ultimo, l’insegnamento, che va avanti da ben ventidue anni. Insegno loro il metodo Stanislavskij, con un’unica certezza, quella di crearsi un piano B, qualcosa di reale, rispetto a questa ulteriore, grande, passione.
Un sogno, qualcosa che manca a questo tuo intenso vissuto artistico?
Un film con Carlo Verdone! Siamo amici da così tanti anni ma ancora non mi spiego perché non siamo riusciti a realizzare qualcosa insieme. Ci terrei molto! Trovo sia un bravissimo regista, capace di scacciare via ogni pensiero negativo. I suoi film mi portano allegria, mi rasserenano.
Credi sia cambiato il modo di fare cinema, nonché televisione, oggi?
C’erano più occasioni, un tempo, una mentalità differente, un pubblico diverso. Se ci pensiamo bene, il pubblico oggi è protagonista, è ‘abituato’ ad essere in prima linea.
Come vivi il rapporto con il pubblico, con chi ti segue da sempre?
Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con il pubblico. I miei inizi erano pieni di successi, di incontri con attori di spicco, ed ho preso parte a progetti molto importanti. Eravamo una generazione ‘leggera’, che realizzava lavori amatissimi, semplici, rimasti nella memoria di tutti. Qualcuno recentemente mi ha detto “sei stata la mia estate”, un complimento apprezzato.
Nel calderone di esperienze anche la partecipazione al Grande Fratello…
Prima del Grande Fratello c’è stato anche il programma “Ritorno al Presente”, per la Rai. Tornando all’esperienza Mediaset, posso dirti che mi è stato proposto da Alfonso Signorini ma, almeno inizialmente, non se ne fece nulla. Soltanto successivamente decisi di prendervi parte. È stata un’arena, ricca di leoni da tastiera, un’esperienza che forse non ripeterei ma che porto comunque con me.
Progetti futuri di cui parlarci?
Sono alle prese con la preparazione di un festival del teatro amatoriale, in collaborazione con il comune di Roma. Da ottobre, invece, insieme a Renato Giordano, sarò in Meo Patacca. Con noi anche il collega Edoardo Siravo. Non ultimo, il ritorno dello spettacolo “Bastardi senza gloria”, a cui tengo molto, insieme ad una nuova esperienza, prevista, molto probabilmente, per maggio…