Emanuela Tittocchia: tra le cose belle della vita, aiutare!

Emanuela Tittocchia. Foto di Roberto Jandoli.

Emanuela Tittocchia: tra le cose belle della vita, aiutare!

Emanuela Tittocchia: “Mettiamo da parte il giudizio affinché si possa ascoltare con più attenzione!”. Ecco cosa ci ha raccontato.

Sicura e più che mai determinata Emanuela Tittocchia, attrice e presentatrice, pronta a raccontarsi e a ricordare quelli che sono stati i suoi inizi con “CentoVetrine”, sino al corto che potremo vedere a breve…

Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Emanuela Tittocchia. Se dico ‘Carmen’ cosa ti viene in mente?
Dei ricordi bellissimi! CentoVetrine ha rappresentato l’inizio di tutto e non posso che ricordarlo con emozione, con trasporto. Una vera fortuna poter prendere parte ad un progetto del genere, un po’ come vivere un sogno. Si lavorava tutti i giorni ed eravamo bellissimi, basti ricordare Luca Capuano, Alex Belli, Pietro Genuardi, Roberto Alpi, Giorgio Borghetti, Luca Ward.. Tutti affascintantissimi! Ovviamente comprese noi donne. La mia Carmen era poi molto diretta, concreta, seppure nella sua semplicità. Eppure, ti dirò, non è facile rendere un personaggio troppo buono. Pensa che ancora oggi ci sono persone che mi chiamano Carmen…

Recentemente un’altra soap ha compiuto ben ventotto anni e tu, nel tuo piccolo, ne hai fatto parte. Parliamo di “Un Posto al Sole”, della tua Ombretta, del ricordo che porti con te?
Un Posto al Sole è stata per me famiglia, divertimento, una soap di cui ero appassionatissima. Essere sul set di Caffè Vulcano ha rappresentato una bella emozione, diversamente da CentoVetrine. Lì nessuno conosceva ancora nulla, né ruoli né ambientazioni, quindi non avevo avuto modo di affezionarmi. Non mi dispiacerebbe tornare ad “Un Posto al Sole”, sai? Sarebbe molto piacevole.

A livello recitativo cosa non sei ancora riuscita a realizzare?
Tantissimi ruoli! Ci pensavo proprio pochi giorni fa e sarei davvero felice di poter concretizzare questa sensazione, una nuova emozione. Non sono madre, probabilmente non lo sarò mai, ma interpretare un ruolo del genere mi farebbe davvero piacere.

Emanuela Tittocchia

Da poco è tornato in auge il programma “La Talpa” a cui hai preso parte anni fa. Cosa ne pensi oggi dei talent, della possibilità di poter regalare qualcosa in più sulla tua persona?
Nel 2008 ho preso parte a “La Talpa”. Ho litigato quasi con tutti, erano antipatici. Poi c’erano fidanzati, fratelli… insomma un gruppo già formato. Uno che mi era particolarmente antipatico era Pasquale Laricchia. A “L’Isola dei Famosi” (2021) mi sono divertita molto di più. Ho avuto battibecchi con Isolde Kostner e Roberto Ciufoli, ma poi con Ciufoli ho fatto pace, lo stimo molto.

A tuo avviso cosa non è stato ancora affrontato, se di tematiche importanti si parla, a livello televisivo?
Bella domanda! Quando si parla, a mio parere, di amore tossico, se ne parla troppo ma se ne parla molto male. Bisognerebbe giudicare di meno e porre maggiore attenzione a ciò che viene detto, a fornire un giusto aiuto. Invece che pensare a giudicare una determinata azione bisognerebbe aiutare chi di dovere ad aprire gli occhi prima che accada l’imprevisto…

Che periodo stai vivendo?
Vivo giorni di grande nervosismo, di agitazione, forse perché alcune cose devono ancora prendere forma. Sono momenti che non amo particolarmente. Se guardiamo, invece, alla mia persona, sono in una fase riflessiva, di piena libertà, in cui non ho più bisogno di preoccuparmi del ferire o meno una persona con una qualsiasi parola o gesto. Vado in tutt’altra direzione, una direzione fatta di contenuti, di grande arricchimento, così come per le masterclass che sto realizzando negli ultimi tempi.

Anticipazioni al tuo futuro artistico di Emanuela Tittocchia?
A dicembre uscirà il mio film, “Gli imprevisti” per Amazon Prime, in cui interpreto la coprotagonista, Elena, in una storia di violenza. Ci sarà un’anteprima a Firenze per poi essere ripetuta a Roma. Ho anche scritto un corto molto poetico, a cui tengo particolarmente, per cui aspetto che i tempi siano più maturi per realizzare il tutto.

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