Pinocchio alla Sala Assoli di Napoli

La programmazione della Fondazione Salerno Contemporanea ospiterà, giovedì 13 marzo 2014 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 16) alla Sala Assoli di Napoli, il debutto partenopeo di Pinocchio, uno spettacolo di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, con Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton.
Presentato da Babilonia Teatri e Gli Amici di Luca, Pinocchio è uno spettacolo che parla della vita che si risveglia dal coma, portandone in scena i segni, le debolezze, la forza, le durezze e i suoi protagonisti, con il loro dolore a anche la loro inaspettata e liberatoria comicità.

Conosciuti per il loro teatro dai tratti crudi e iperrealisti, le loro opere create attraverso elaborati collage di testi presi da giornali, dialoghi colti per strada, televisione, radio, Valeria Raimondi ed Enrico Castellani stavolta non solo si confrontano con il reale ma lo portano dentro al teatro, offrendolo direttamente al pubblico. Pinocchio è, infatti, realizzato con gli Amici di Luca, associazione teatrale formata da persone uscite dal coma, che si autorappresentano in scena.

Lo spettacolo nasce dalla semplice domanda che Castellani e Raimondi hanno rivolto ai membri dell’Associazione: «Perché fate teatro?». La risposta è stata: «La società ci ha respinti, accantonati, isolati, fare teatro è l’unica possibilità per tornare a mettere un piede dentro la società».

E dunque, fuori da ogni copione Pinocchio si articola sulle trame del vissuto di queste persone, attori non attori come li definisce Castellani, che, dalla postazione audio con la sua voce fuori campo, senza paure o falsi pudori li stimola con domande talvolta ironiche e magari poco riguardose.

In filigrana ci sono Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, con la marionetta legnosa che diventa un ciuchino e, poi, perfino un bambino. Emblema della trasformazione anche dolorosa, Pinocchio alla fine della prima parte del libro cade anche lui in uno strano stato di coma, tra il grillo parlante, magari rappresentato dalla voce fuori campo, il paese dei balocchi e Lucignolo.

In questo lavoro i “babilonesi” non rinunciano alla loro cifra, tanto che tra le numerose esperienze teatrali che si realizzano nell’universo del disagio, l’originalità di Pinocchio consiste nell’aver scansato ogni forma di pietismo, vero o falso che sia, con uno stile crudo e asciutto, ed una più profonda comprensione.

Il mero fine di lucro del burattinaio inventato da Collodi si scontra invece con una scelta diversa operata da Babilonia Teatri: rendere la scena mezzo di comunicazione utile alla comprensione della realtà, rivolgendosi a un pubblico popolare in grado di leggere ciò che vede, anche se a livelli diversi.

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