“Arepa&Polenta”: l’anteprima nazionale di Teatro Strappato che fonde maschere contemporanee, musica dal vivo e impegno sociale.
Il sipario della stagione 2025/26 di FaziOpenTheather si prepara ad aprirsi su un evento di portata internazionale. Domenica 21 dicembre 2025, Palazzo Fazio ospiterà l’anteprima assoluta italiana di «Arepa&Polenta», l’ultima produzione della compagnia nomade Teatro Strappato.
Dopo il recente successo di pubblico ottenuto da Giusy Freccia, l’attenzione si sposta ora su una narrazione universale che utilizza il linguaggio della commedia visiva per esplorare il tema dell’immigrazione. Lo spettacolo rappresenta l’apice di un percorso formativo d’eccellenza: il workshop “Dietro la Maschera”, giunto alla sua terza edizione, che vedrà i partecipanti esibirsi sul palco insieme ai professionisti.
Un ponte tra culture: l’arte della maschera contemporanea
Fondata nel 2011 da Cecilia Scrittore e Vene Vieitez, Teatro Strappato ha ridefinito i confini della Commedia dell’Arte. La loro ricerca non è un semplice esercizio stilistico, ma un’indagine profonda sull’animo umano. In «Arepa&Polenta», i protagonisti sono due “vagamondi” che portano in scena storie raccolte tra i campi di mais del mondo.
Come dichiarato dai fondatori: «Teatro Strappato è un’idea, un bisogno di dare voce a chi non ce l’ha attraverso maschere che non nascondono, ma rivelano». Lo spettacolo, presentato in anteprima parziale durante il Carnevale di Venezia 2025, evolve oggi in una produzione multilingue (italiano, spagnolo, francese e inglese) dove la musica dal vivo diventa il battito cardiaco della narrazione.
Il Workshop “Dietro la Maschera”: formazione e scena
L’evento non si limita alla performance domenicale. Dal 18 al 21 dicembre, Palazzo Fazio si trasformerà in un laboratorio creativo. Il workshop permetterà ad attori e appassionati di studiare le tecniche interpretative e l’uso delle maschere in cuoio, marchio di fabbrica della compagnia.
Questa metodologia ha già portato Teatro Strappato a ricevere prestigiosi riconoscimenti internazionali, come il Premio della Critica Tournesol al Festival di Avignone e l’Edinburgh Prize al Milano Fringe Festival. La forza di questa compagnia risiede nella capacità di creare «quadri vivi che si trasformano davanti al pubblico», rendendo il teatro un’esperienza sensoriale completa.
Perché non perdere questo appuntamento
- Innovazione SEO-Teatrale: Lo spettacolo utilizza maschere antropomorfe che superano le barriere linguistiche.
- Impatto Sociale: La narrazione affronta il tema migratorio con ironia e poesia, evitando i cliché della cronaca.
- Esclusività: Si tratta della prima nazionale di un’opera che girerà i principali festival europei nel 2026.
Sostenere il teatro indipendente significa partecipare a un rito collettivo che, come dimostrato dalla storia di produzioni come Betún o Triboulet, riesce a trasformare l’attualità in arte intramontabile.
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