Fortunato Calvino, torna con “Zucchero Amaro”, una black comedy tutta in rosa che inizia il 2025 al Teatro Ridotto del Mercadante.
Zucchero Amaro di Fortunato Calvino, di cui è autore, sarà in scena al Teatro Ridotto del Mercadante dal 15 gennaio al 25 gennaio 2025.
Una black comedy tenera e grottesca al contempo, che si svolge tra le mura di una casa vissuta come rifugio e prigionìa.
Nel cast, composto da sole donne, troviamo attrici di grande spessore come: Rosaria De Cicco (Laura), Antonella Cioli (Gina), Fabiana Fazio (Filomena), Stella Cerciello (Rosetta), Eleonora Flauto (Nina).
Le scenografie dello spettacolo sono a cura della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, le musiche sono di Paolo Coletta, i costumi di Annamaria Morelli, l’assistenza alla regia è di Pina Strazzullo. Con il Patrocinio morale dell’ArciGay di Napoli.
Zucchero Amaro
La casa è per Gina il luogo dove trova rifugio nei momenti tristi. Quelle mura l’abbracciano quando è arrabbiata, sconfitta da una vita esterna che a volte bussa violentemente alla sua porta. E’ il suo passato, fatto di ricordi, si materializza sulle pareti di casa sua con oggetti di luoghi lontani.
Non potrebbe vivere altrove, la sua storia è tutta lì.
Su una parete della camera da letto cela, oltre una tenda di velluto, un altarino con decine di foto dei suoi famigliari defunti, a cui dedica la sera le sue preghiere quotidiane. In questa vita quieta irrompe Laura, la sorella dal carattere vitale e desiderosa di amore, amore che però trova solo nei suoi sogni più che nella realtà.
In questo suo mondo un giorno bussa un esterno violento incarnato in tre donne malavitose, che proprio sulle mura di Gina puntano i loro sguardi famelici: Filomena, Rosetta e Nina, come belve, vogliono strappare a Gina la sua dimora sacra, conquistata con anni di sacrifici.
Fortunato Calvino, alla sua 41esima opera teatrale sempre all’avanguardia e sempre con una morale rivolta a situzioni che talvolta passano inosservate, narra di un piccolo universo tutto al femminile vissuto in bilico tra frenesia e sopportazione, perlustrando la vulnerabilità dei sentimenti e la voglia di riscatto da una verità che soffoca e consuma.
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