L’inimitabile d’Annunzio, l’uomo che si fece opera d’arte
Gabriele d’Annunzio, l’esteta, il poeta, l’amante. Un viaggio nel suo mondo tra successi, scandali e amori, nel nuovo speciale Rai.
Il Vate, il Poeta, l’Immaginifico: Gabriele d’Annunzio è stato tutto questo e molto di più. Un personaggio complesso e sfaccettato che ha saputo plasciare non solo la letteratura, ma anche il costume e la politica dell’Italia a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. La sua vita, un’opera d’arte in sé, continua a catturare l’attenzione, e l’arrivo dello speciale Rai “Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile” è un’ottima occasione per riscoprire il genio e l’estro di un uomo senza tempo.
Dalla Roma del piacere al Vittoriale
Il viaggio nella vita di d’Annunzio, proposto da Rai Play e condotto da Edoardo Sylos Labini, ripercorre le tappe fondamentali della sua ascesa. Sarà possibile vederlo in diretta su Rai Play il 10 settembre ed alle 23.15 su Rai 3. Si parte dalla Roma giovane e mondana, dove il Vate, ancora in cerca di affermazione, si fa strada con la sua scrittura seducente e provocatoria. È qui che nasce il suo capolavoro, «Il Piacere», un romanzo che scandalizzò la società dell’epoca ma che allo stesso tempo lo consacrò come uno degli autori più brillanti e innovativi. Il protagonista, Andrea Sperelli, non è altro che l’alter ego dell’autore, un dandy raffinato e decadente che vive la propria vita come un’opera d’arte, in un’incessante ricerca del bello.
D’Annunzio non era solo un romanziere. La sua penna ha dato vita a un’immensa produzione poetica, da liriche sensuali e naturalistiche come «La pioggia nel pineto», un vero e proprio inno alla fusione tra uomo e natura, fino a versi più intimi e sofferti. Questi testi, come il «Notturno», scritto dopo un’esperienza drammatica che lo rese quasi cieco, mostrano un lato più vulnerabile e umano del poeta, lontano dall’immagine del superuomo che amava esibire.
I suoi amori, tra tormento e passione
La vita sentimentale di d’Annunzio è stata tanto tumultuosa quanto la sua carriera. Le sue relazioni, spesso scandali pubblici, hanno ispirato le sue opere più intense. Lo speciale Rai si sofferma su due figure centrali: la moglie Maria Hardouin di Galles, e la grande attrice Eleonora Duse. Il rapporto con la prima fu segnato da un’unione tempestosa e da frequenti tradimenti, ma anche da un legame profondo e duraturo. Tuttavia, la sua relazione più celebre è stata quella con la Duse, una passione travolgente che ha infiammato l’Italia e ha dato vita a un carteggio di inestimabile valore letterario e umano. I loro scambi di lettere sono un testimonianza toccante della loro relazione, un intreccio di amore, arte e dolore.
Nello spettacolo, attraverso la lettura di stralci di queste lettere e delle sue poesie più famose, lo spettatore avrà l’opportunità di entrare in contatto con l’anima più profonda del Vate. Emerge la sua concezione dell’amore come un’esperienza totalizzante e drammatica, un campo di battaglia dove l’arte e la vita si fondono.
Il d’Annunzio politico e il lascito del Vittoriale
Non si può parlare di d’Annunzio senza menzionare il suo ruolo nella politica italiana. L’interventismo, l’impresa di Fiume, la sua vicinanza al fascismo sono aspetti che completano il ritratto di un uomo che ha cercato di vivere la sua vita al di là di ogni convenzione, anche in campo politico. La sua influenza sulla società del tempo è stata enorme. Il Vate non era solo un letterato, ma un vero e proprio leader carismatico che, attraverso i suoi discorsi e i suoi scritti, ha saputo ispirare e mobilitare le masse. Tuttavia, la sua figura politica rimane controversa e complessa, e lo spettacolo non mancherà di affrontarla.
L’ultimo atto di d’Annunzio si svolge al Vittoriale degli Italiani, la sua dimora-museo sul lago di Garda. Qui il poeta, ormai anziano, ha raccolto una vita di oggetti, ricordi e reliquie. Il Vittoriale non è solo una casa, ma la cristallizzazione della sua intera esistenza, un testamento fisico della sua filosofia di vita: «La mia vita è stata come l’ho voluta. Come l’ho voluta, così ho vissuto». Lo stesso Sylos Labini, nella presentazione dello spettacolo, lo definisce come la rappresentazione concreta del suo concetto di «vita inimitabile».
Un’eredità che continua a vivere
A distanza di decenni dalla sua morte, d’Annunzio rimane un personaggio di straordinaria attualità. Il suo stile, la sua ricerca della bellezza, il suo modo di vivere la vita con audacia e senza compromessi, continuano a suscitare dibattito e a ispirare nuove generazioni. L’uscita dello speciale Rai, con la sua narrazione avvincente e i suoi contributi autorevoli, offre un’occasione unica per riscoprire un uomo che ha saputo fare della propria esistenza un’autentica opera d’arte.
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz

