Leonardo Bocci in scena con “Derealizzato”

Leonardo Bocci in scena con “Derealizzato”

Torniamo a parlare di teatro e lo facciamo con Leonardo Bocci in questa intervista, per lo spettacolo “Derealizzato”.

Un nuovo incontro con Leonardo Bocci in occasione di “Derealizzato”, lo spettacolo che si avvale della regia di Danila Stalteri e che sarà in scena dal 7 al 9 febbraio al Teatro Off/Off di Roma, un modo per conoscere qualcosa in più su questo artista, sui progetti che ha scelto di intraprendere.

Leonardo Bocci in Derealizzato

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Leonardo Bocci. Presto in scena con “Derealizzato”, uno spettacolo che ci parla di un tuo particolare ‘momento’. Quanta emozione c’è a riguardo?
C’è sempre tanta emozione nel tornare sul palcoscenico. Siamo al mio secondo spettacolo, una nuova esperienza in cui porto in scena una situazione vissuta a ventitré anni. Uno stato ansioso, all’epoca, mi ha portato a cambiare tanto e in meglio, per fortuna, fortificandomi sempre più. Il testo è stato realizzato insieme a Matteo Cirillo e Antonio Agrestini, con la regia di Danila Stalteri.

L’emozione è tanta, come dicevi… 
È tanta anche perché stare sul palco da solo, di volta in volta, rappresenta una responsabilità, motivo per cui spero che anche in questa occasione lo spettacolo possa piacere a tutti.

Un modo per lanciare un messaggio, questo spettacolo, per essere sempre più vicino ai giovani, a chi vive dei ‘momenti’ non proprio piacevoli… 
Assolutamente si! Una cosa a cui tengo molto, motivo per cui ci sarà anche modo di interagire con il pubblico ma, al momento, preferisco non anticipare altro. Ciò che conta, che si comprenda, è che la salute mentale è qualcosa di fondamentale, così come la possibilità di vivere la vita al meglio, nella serenità più assoluta.

Una collaborazione che si rinnova quella con Danila Stalteri, tua compagna di avventure teatrali e, in questo caso, regista per l’occasione?
Danila ormai è un’amica, una sorella, e non potevo non fare con lei questo spettacolo. La sintonia che ci unisce è tanta, ci capiamo al volo, nonostante sia tutto molto impegnativo ma ci divertiamo tanto e questo fa la differenza.

Parlavi dell’essere nuovamente da solo sul palco. Quanta ‘strizza’ a riguardo?
La strizza c’è sempre! C’è perché non sai mai come può reagire il pubblico e lo stesso vale con questo spettacolo. Sono io ma racconto il tutto come se fossi un personaggio distante, diverso, da me.

Cosa sta regalandoti questo tuo percorso, quanto ti fa sentire carico?
Sono molto carico! Il teatro è impegnativo, come dicevo poc’anzi, ti blocca le giornate, tra prove e altro, ma ti porta anche a crescere tanto. È una palestra grandissima!

Guardando al futuro, cosa possiamo aspettarci da Leonardo Bocci?
Subito dopo “Derealizzato” sarò in scena con “Compagni di scuola”, che riprende il filone del film originale, quello di Carlo Verdone. Il prossimo anno, inoltre, mi piacerebbe realizzare altri due spettacoli da solo, nulla di più complicato (ride).

Doveva andare proprio tutto così?
Vivo alla giornata, felice di ciò che ho adesso e di ciò che ho vissuto in precedenza. Non rinnego nulla.

Un consiglio da rivolgere ai giovani, a coloro che stanno prendendo spunto da questo tuo percorso?
Ad oggi chiunque, grazie ai social, può farsi vedere, apprezzare o meno, più della televisione, del cinema e del teatro. Se avete qualcosa da dire buttatevi perché, se il messaggio verrà recepito, non ci sarà cosa più bella dell’avere la ricondivisione della gente pronta a guardare i vostri contenuti. 

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