Juju Di Domenico: perseveranza e fortuna, per questo mestiere
Intervista alla bellissima attrice Juju Di Domenico, che attualmente su Rai 1, ci racconta il suo ritorno al set.
Juju Di Domenico è nuovamente parte di “Blackout”, la serie di Rai 1 capitanata da Alessandro Preziosi e giunta alla sua seconda stagione, ed è pronta a raccontarci del ritorno sul set, così come della gioia nel ritrovare i colleghi, del percorso che l’ha portata fino a qui…
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Juju Di Domenico. Dal 14 gennaio sei nuovamente in onda nella serie Rai “Blackout”, giunta alla sua seconda stagione. Quanta gioia c’è in questo ritorno sul set e nel ritrovare i tuoi compagni di avventura?
Ritrovarci sul set, tutti insieme, è stato davvero stupendo. Sin dalla prima stagione si era già creata una bella sintonia tra noi perché, proprio come nella serie, abbiamo vissuto una situazione analoga, dal momento in cui siamo stati relegati nello stesso luogo per alcuni mesi. Tornare a vivere la medesima situazione ci ha reso felici e ci ha concesso di ritrovare la comunità che si era creata agli inizi. Bello, tra l’altro, incontrare i due nuovi registi, le novità della stagione, un modo per poter vivere un punto di vista diverso all’interno della serie.
Ancora una volta pronti ad affrontare il freddo…
Eravamo preparati, proprio come la volta scorsa. La fortuna è stata nel poter vivere più scene in interni.

Cosa ti aspetti da questa seconda stagione?
Spero che al pubblico arrivi nella maniera più giusta possibile e che piaccia, come è accaduto con la prima. Un modo per esplorare un genere diverso, consentendo alle produzioni di puntare su dei thriller, qualcosa che possa appassionare sia noi attori, cosa che accade già al momento della lettura dei copioni, che il pubblico. È sempre bello poter far parte di questi progetti.
Cosa è cambiato da quel primo lavoro importante, apprezzatissimo, la serie “Curon”, e quali maggiori consapevolezze porti con te?
Sono cambiata e tanto! Sono passati cinque anni da allora e credo proprio di essere maturata, di essere diventata più consapevole, specie dal punto di vista lavorativo. Noto, tra l’altro, poche differenze tra questo ultimo lavoro e il primo, vuoi per la neve, a mio parere spettacolare a livello cinematografico, motivo per cui vale la pena soffrire il freddo, le difficoltà del set.
Quale ruolo ti auguri di poter ricoprire un domani?
Ho il pallino di voler prendere parte ad un horror, un genere che amo sin da quando ero piccola. Esplorare la paura, dal punto di vista attoriale, credo sia qualcosa di molto forte da portare in scena.
Quanta vicinanza hai ricevuto da parte della tua famiglia nel dare inizio a questa professione?
Ho iniziato a frequentare delle scuole di teatro perché sentivo dentro me di essere attrice ed avevo piacere di continuare ad essere ciò che ero a scuola, un po’ ballerina, un po’ altro. Crescendo ho, però, notato la difficoltà nel continuare quel ‘gioco’, motivo per cui i miei genitori hanno pensato di iscrivermi ad una vera e propria scuola. Da allora non ho mai smesso di recitare, la passione a poco a poco è aumentata sempre più e loro mi hanno supportata in ogni senso.

A tal proposito, quali sensazioni sono legate alle tavole del palcoscenico, alla voglia di tornare in scena?
Mi piacerebbe approfondire sempre più questo aspetto, specie ora che ho ventisette anni. Ricordo l’adrenalina che mi ha sempre trasmesso, il calore del pubblico, qualcosa che oggi manca, una sensazione che spero di poter vivere presto.
Quanto conta, a tuo avviso, l’estetica in questo ambito?
Non è una colpa e nemmeno un merito, a mio avviso. È semplicemente qualcosa che ereditiamo, senza alcuna influenza personale. Indubbiamente conta ma, in tal senso, ritengo di essere fortunata perché ho avuto delle possibilità grazie alla mia perseveranza, alle capacità che ho. Credo sia fondamentale seguire la strada che si desidera, al di là della propria estetica.
Juju Di Domenico sei appagata, serena, in questo periodo?
Si, specie in un momento in cui si verifica l’uscita di un prodotto, un progetto a cui si è lavorato parecchio. Non sempre abbiamo modo di vivere ciò che produciamo al momento, quindi diventiamo spettatori anche noi, insieme allo stesso pubblico. È senza alcun dubbio un mese bellissimo!
Quale consiglio vorresti rivolgere a chi pensa di intraprendere una carriera legata alla recitazione, allo spettacolo?
Lo studio è sicuramente importante, così come il frequentare scuole di teatro, continuando ad esplorare interessi vicini alla recitazione, integrandoli, facendoli diventare un bagaglio unico. Il passo successivo è poi quello di cercare un’agenzia a Roma, per poi affrontare provini, senza scoraggiarsi mai. Siamo tanti, le possibilità di un si sono poche, ma lo studio, la bravura, possono fare tanto.
Tu ci insegni, tra l’altro, che nella vita è fondamentale avere un piano B…
Esattamente! Ho sempre studiato, anche perché la carriera di attrice ha avuto inizio proprio quando ero all’università. Ho una grande passione per le lingue, e sono madrelingua tedesca, qualcosa che porto dentro me da sempre e trovo sia davvero facile impararle. Nonostante l’avvio della carriera artistica non ho mai pensato di abbandonare l’università, mi sarei sentita a metà. Chissà che un domani non possano tornarmi utili entrambe…
Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Si stanno muovendo un po’ di cose ma non posso dire nulla, al momento. La scaramanzia è sempre stata parte di me, anche durante il periodo degli esami. In futuro di certo ne parleremo…