Luigi Di Fiore: la mia Napoli e l’amato teatro

Luigi Di Fiore: la mia Napoli e l’amato teatro

L’attore Luigi Di Fiore ci racconta il suo nuovo spettacolo “Il Professionista” ed il legame con la sua città: Napoli.

Come Ulisse che torna alla sua amata Itaca, l’attore Luigi Di Fiore, dal 7 al 12 gennaio in scena con “Il Professionista”, ad opera di Tommaso Agnese, è tornato alla sua amata Napoli, al calore della sua gente, alla soap “Un Posto al Sole”. Vestito di nuove speranze, di sempre nuove vesti, attento e compito nel suo pieno essere, ci racconta dell’anno appena trascorso, dei progetti futuri…

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Luigi Di Fiore. Da questo 7 gennaio in scena al Teatro Sala Umberto di Roma con “Il Professionista”, spettacolo ad opera di Tommaso Agnese. Quanta ansia precede questo imminente debutto?
L’ansia comincia a crescere perché il momento del debutto si avvicina. Al cinema puoi ripetere la battuta, in teatro no, un po’ come accade per un trapezista, consapevole che il suo compagno non lo mollerà, con la sua presa forte, ben salda. Dall’altra parte, nel mio caso, c’è il partner di scena, la regia, i tecnici, tutti coloro che fanno parte dello spettacolo affinché l’opera vada in porto. Coloro che faranno sì che io non possa schiantarmi al suolo. L’angoscia, però, c’è lo stesso perché, almeno tecnicamente, c’è sempre la possibilità che le cose non possano riuscire quando sei in diretta, dal vivo. E poi c’è la voglia di raccogliere il giudizio del pubblico, qualcosa di molto importante.

Luigi Di Fiore e Edoardo Purgatori
Luigi Di Fiore e Edoardo Purgatori

Un personaggio, il killer a cui presterai voce e volto nella pièce, differente dai tanti realizzati in precedenza… 
Molto, si! In teatro mi sono avvicinato parecchio a questo tipo di personaggio, al tema del doppio, specie con Dostoevskij. Un killer che vive i suoi rimorsi, così come i tanti fantasmi che cominciano a togliergli il sonno. Lui non ha mai saputo amare e questo gli ha permesso di poter affrontare una ‘splendida’ vita da sicario. L’incontro con Giuli, interpretata dalla bellissima e abilissima attrice e cantante Claudia Vismara, lo porterà a rimettere in discussione ogni cosa, ‘spaccando’ in due la sua identità, portandolo a rivedere ogni cosa della sua persona. Avrò, dunque, al mio fianco Edoardo Purgatori, il mio Es, abilissimo nel rappresentarmi da giovane. Al mio fianco anche un altrettanto bravo Antonino Iuorio, Paolo Perinelli, Paolo Maras e Gabriel Zama, oltre i già citati Iuorio e Vismara.

Abilissimo nel suo fare, creare, anche Tommaso Agnese, il regista… 
Nel leggere per la prima volta il copione ho sentito forte il bisogno di chiamare Tommaso per dirgli che aveva creato qualcosa di ancestrale, di magnifico. Era necessario realizzare un’operazione importante, con un dispendio di energia, di soldi, non indifferente, motivo per cui va ringraziato anche Paolo Maras che si è reso disponibile nel dare vita a un progetto del genere.

Quale invito senti di voler rivolgere ai nostri lettori affinché possano recarsi in teatro per assistere con i loro occhi a questo spettacolo così particolare?
È davvero uno spettacolo particolare! Chi verrà a vederlo assisterà ad una compagine di attori davvero pazzeschi, non indifferente. Sette animali, da me definiti, da palcoscenico, cosa che dico per realtà dei fatti, per ciò che abbiamo vissuto in questi mesi di prove. Una bellezza nel vederci in scena, una generosità e precisione nel sentimento, meravigliosi pugnali che con gioia si infilzano nelle carni. Un bene alla mente, allo spirito, un’esperienza da portare a casa, una vera e propria introspezione che aiuterà il dialogo interiore di ogni singolo spettatore che avrà il piacere di vederlo.

Qualche tempo fa c’è stato il tanto agognato, meritato, ritorno alla soap “Un Posto al Sole”, successivamente la nuova serie “Kostas”, al fianco di Fresi, e tanto altro ma, su tutto, cosa ti ha lasciato l’anno appena trascorso, che bilancio ne trai a riguardo? 
È stato un 2024 risolutivo per tante situazioni. La vita di noi attori, a suo modo, è sempre particolare, sempre altalenante, e la mia è sempre stata particolarmente ricca di montagne russe. Il 24 è stato un momento di grande risalita da “Costanza” a “Balene”, due straordinarie fiction presto in onda per Rai1, e poi ci sarà la riconferma di “Kostas”. Sono davvero felice e lo sono soprattutto per questo ritorno ad “Un Posto al Sole”, un ritorno ad Itaca, impegnando due anni più di Ulisse per tornare alla mia Napoli. Non ho trovato i Proci ma ho trovato la famiglia che avevo lasciato, intatta e meravigliosa, che mi ha accolto con profondità, affetto e dolcezza, con una Napoli fantastica, con il suo orizzonte, pronta ad indicarti dove siamo. E poi ci sono i napoletani con il loro spirito meraviglioso, antichissimo, pronti ad accoglierci con la saggezza che li caratterizza. Non ultime le mie origini napoletane. “Un Posto al Sole” rappresenta il tutto e sono felice di essere tornato. 

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