Renato Raimo: L’Altro Giacomo? Racconto l’anima di Puccini
Intervista a Renato Raimo, in scena a Napoli con lo spettacolo teatrale “L’Altro Giacomo”, per parlare del profondo.
Renato Raimo sarà presto in scena con “L’Altro Giacomo” al Teatro Politeama di Napoli. Uno spettacolo che porta in scena ciò che è stato Puccini, il suo vissuto più profondo, un modo per poter esplorare anche il vissuto artistico dello stesso Raimo.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Renato Raimo. Attualmente sei in scena con “L’Altro Giacomo”, uno spettacolo che continua a ricevere un grande consenso. Cosa puoi dirci a riguardo?
“L’Altro Giacomo” è uno spettacolo che ha saputo parlare al pubblico fin dal debutto al 67° Festival Puccini nel 2021. Ora, nel centenario della morte di Giacomo Puccini (29 novembre 1924), questa pièce si è rivelata più che mai attuale e necessaria. Non mi sono limitato a raccontare l’artista, ma ho voluto svelare l’uomo: le sue passioni, i suoi tormenti e quella straordinaria semplicità che ha mosso la sua vita e la sua musica. La produzione musicale di Puccini è eterna, va oltre l’uomo e i suoi limiti. Sul palco porto Giacomo, senza giudizio, nella sua essenza più pura.
Lo spettacolo sarà in scena a Napoli questo 19 dicembre. Che sensazioni ti dà questo ritorno?
Sarò al Teatro Politeama di Napoli giovedì 19 dicembre alle 21, e per me è un momento di grande orgoglio. Tornare a Napoli a teatro è davvero speciale. Questa città ha sempre avuto un ruolo importante nella mia carriera: qui ho lavorato in fiction come La Squadra, Un Posto al Sole e Mare Fuori. Ora, poter tornare con uno spettacolo teatrale che sento così profondamente mio è un’emozione unica. Napoli è una città che amo, un luogo ricco di storia e di passione per l’arte, e sono certo che il pubblico saprà cogliere la verità e l’intensità che ho voluto raccontare in questo spettacolo.
Quali emozioni stai ricevendo dal pubblico in questo tour?
È come aver vinto una scommessa! Questo spettacolo è nato “in tempi non sospetti”, eppure il pubblico ne ha colto immediatamente l’autenticità. La sceneggiatura e il percorso umano che racconto hanno ricevuto grandi consensi, culminando in momenti straordinari, come la standing ovation al Teatro Nazionale del Montenegro. È un riconoscimento che va oltre le parole: l’emozione pura di essere compreso e accolto a livello universale.
Cos’è per te il teatro?
Il teatro è verità. Ogni sera salgo sul palco sapendo che l’applauso del pubblico non mente, non bleffa. Il teatro è un dialogo diretto con lo spettatore, un incontro che non si ripeterà mai nello stesso modo. Oggi l’applauso è ciò che dà valore al mio momento artistico.
Hai costruito una carriera eclettica tra teatro, cinema, televisione e pubblicità. Cosa manca ancora?
Ci sono ancora tanti ruoli da esplorare, ruoli che possano parlare alla mia maturità artistica. Ogni attore porta con sé un bagaglio unico, e la sfida sta nel trovare storie che rispecchino profondamente la persona che sono oggi. Non rinuncio a nuove sfide cinematografiche e televisive, ma il teatro rimane la mia casa, il luogo in cui posso esprimermi con la maggiore autenticità.
Come è cambiato dagli inizi della tua carriera ad oggi Renato Raimo?
Agli inizi è tutto attesa e desiderio: accetti ruoli non sempre cuciti su di te e spesso altri decidono per te. Dal 2012, però, ho iniziato a scegliere. Ho voluto vivere la mia arte con libertà, realizzando progetti che mi rappresentassero pienamente. Oggi non scendo a compromessi: porto sul palco e sullo schermo solo ciò che può emozionare davvero.
Cosa ci puoi anticipare sui tuoi prossimi progetti?
Ci sono nuove idee in cantiere, progetti che mi stanno particolarmente a cuore e che spero possano vedere presto la luce. Sono alla ricerca di temi che abbiano un forte impatto e possano offrire al pubblico esperienze autentiche e coinvolgenti. Mi piace lavorare su storie che lascino il segno, sia sul palco che dietro la macchina da presa.