Arriva il nuovo singolo di Stella Bassani, sarà scaricabile da tutte le piattaforme digitali e distribuito in 240 Paesi del mondo.
Il brano, musicato da Y. Yacobson e composto da alcune frasi tratte dal Vecchio Testamento, è stato prodotto e arrangiato da Dave Rodgers per l’etichetta italiana Long Digital Playing. Così, s’un tempo ballabile e una ritmica decisamente accattivante, Stella Bassani intona un tormentone melodico in ebraico antico alternandovi parole in lingua italiana.

Stella Bassani, soprannominata nel settore “la voce degli angeli” (data la sua timbrica vocale chiara e profonda, quasi una voce bianca), torna nel mercato discografico a distanza di sei anni dall’esordio, dopo il grande successo di critica e di pubblico dell’album “I giardini di Israel”, disco che si fece notare per l’anomala combinazione musicale di pop ed etno-folk d’autore, con ben 8 canzoni in lingua ebraica e solo due in lingua italiana.
Dal 2013 al 2019, nel frattempo, l’artista mantovana (di famiglia ebraica) è stata testimonial di molte iniziative legate alla Giornata della memoria
VIY’HUDA LE’OLAM TESHEV è un canto d’amore per la propria terra, per la vita e per la pace tra i popoli che, spesso, a causa di guerre e povertà, sono costretti ad abbandonare casa, amici e famiglia per poter sopravvivere.
Stella Bassani (Iolanda Elena) inizia fin da bambina a girare con il nonno Cesare Galli, polistrumentista e direttore d’orchestra, nonché fondatore della Fisorchestra di Verona, respirando musica e diventandone piano piano parte integrante.
Gira con lui l’Italia, la Svizzera, la Francia e altri paesi, ben presto imparando anche il significato del palco, del musicista e del pubblico.
Crescendo inizia a scoprire il pianoforte, il solfeggio, la chitarra e soprattutto la voce. Soprano, con un’inclinazione naturale verso le note lunghe, inizialmente viene introdotta al canto lirico che, però ben presto, abbandona perché troppo competitivo e rigido.
Stella ama anche la danza, il movimento fisico, il ballo.
Infatti, attraverso le feste tradizionali della Comunità organizzate dal padre Italo (attivissimo a livello locale, nazionale e internazionale) conosce la musica tradizionale ebraica, antica e religiosa, ma soprattutto laica e vivace, tipica della terra mediorientale che ha conosciuto in Europa e nel mondo diverse contaminazioni.
Dopo la scomparsa del nonno e anche del padre (il quale, dopo essere scampato al genocidio della shoah e che nel dopoguerra diventò Presidente della Comunità Ebraica di Mantova dal 1973 al 1985, all’età di soli cinquant’anni restò gravemente paraplegico a causa di un ictus) Stella – dopo essersi occupata per oltre dieci anni della cura del papà – decide di intraprendere un viaggio spirituale, e materiale, di conoscenza verso il suo popolo, facendosi da sola.
Israele, l’Olocausto, il dolore ancestrale e la rabbia per ogni tipo di genocidio e discriminazione, la portano verso la sua lingua (l’ebraico) e la canzone popolare.
Nel 2011, a quindici anni dalla scomparsa del padre, Stella crea un evento a lui dedicato, così riprende in mano il vecchio progetto.
La maggiori associazioni e riviste ebraiche accolgono il progetto come importante e coraggioso, in un momento estremamente complicato dal punto di vista internazionale.
L’album viene presentato nelle maggiori città italiane come Milano, Roma, Siena, Brescia, Mantova e Parma e a Lugano.
Il repertorio di Stella è però ben più ampio: è stata invitata nelle maggiori feste tradizionali e ricorrenze, come ad esempio a Verona – Giornata Europea della Cultura Ebraica 2013 e al Festival della Canzone Ebraica a Milano nel 2014.
Il 9 novembre 2014 è uscita la ristampa di “I GIARDINI DI ISRAEL” con un nuovo titolo “Tra pace e memoria”, dedicato al 25° anniversario della Caduta del muro di Berlino.
Nel 2015 ha partecipato al Festival Ascoli Holy Music, festival internazionale della musica per la preghiera, duettando con il trio gospel Anno Domini.
Nel 2017 è stata testimonial della Giornata Europea della Cultura Ebraica con un concerto presso la Sinagoga di Mantova, sul tema “Diaspora: identità e dialogo” e nel 2018 presso il Comune di Sabbioneta, sul tema “Storytelling”.