Lisa Leroy

Lisa Leroy e l’amore per la musica

A tu per tu con Lisa Leroy

Lisa Leroy artista bellissima e talentuosa, la musica è la sua passione, l’arte e lo spettacolo sono parte di lei, ma andiamo a conoscerla meglio attraverso una piacevole chiacchierata che ci permetterà di scoprire anche le altre sfaccettature che delineano la sua forte personalità.

Lisa Leroy

Quando hai compreso che la musica sarebbe diventata parte integrante della tua vita?

Mi sono avvicinata alla musica da bambina, avevo 8 anni, grazie ad un’amica di famiglia che suonava il pianoforte e che poi divenne la mia prima insegnante.La musica mi accompagna da allora, in un modo o nell’altro. Se ci penso, non è mai stato un rapporto semplice, non lo è tuttora e credo sinceramente che non lo sarà mai. E’ difficile da spiegare.

E’ sempre stata una costante relazione di amore-odio la mia con la musica, che a volte ci ha portate ad allontanarci, senza mai abbandonarci, e poi come tutti gli amori più grandi e indissolubili ci siamo ritrovate più forti che mai. E’ una dimensione troppo infinita e meravigliosa. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla, sa bene che si è completamente impotenti e indifesi al suo cospetto. Non sei tu a sceglierla, ma è lei che ti sceglie. Ti colpisce così forte, ti invade così profondamente che ti cambia completamente la vita, in meglio.

E’ ormai la mia identità e non saprei immaginare la vita lontana da Lei e lontana dal palcoscenico. Non ci sono parole per descrivere certe sensazioni, ma credo che i miei attimi di reale felicità riesca a provarli solo quando siamo io e Lei. In quei momenti in cui riesce a connettermi con la mia intimità ed è un’esplosione immensa di emozioni indescrivibili.Lì dimentico il mondo e dimentico tutti i sacrifici che ci sono dietro; le ore di studio; i viaggi chilometrici per affidarmi ai giusti professionisti che sappiano farmi crescere artisticamente;i sacrifici per lavoricchiare e riuscire a mettere da parte il più possibile per finanziare questa mia passione; qualche delusione che inevitabilmente questo mondo ti porta ad affrontare; e soprattutto dimentico i pianti di sconforto per quei momenti in cui mi sembra di non riuscire, nonostante dia davvero il massimo di me stessa.

Ma poi perseveranza, pazienza e impegno alla fine vengono sempre premiati. Oggi di poche cose sono sicura nella mia vita, ma ho un’unica certezza: la Musica resterà il mio unico, vero e incondizionato amore. Qualsiasi uomo dovrà rassegnarsi di essere secondo in classifica.

Ricordi la prima esibizione pubblica?

E chi se la dimentica! Una catastrofe. Ad 8 anni, il mio primo saggio di pianoforte a teatro. Ero così terrorizzata di affrontare il pubblico che mi feci pipì addosso dietro le quinte.Oggi ci rido su al ricordo di quel momento, ma credo di trascinarmi dietro ancora le conseguenze.  E’ vero che bisogna affrontare le proprie paure per poterle vincere, ma da allora, se non mi sento assolutamente sicura e padrona di quello che faccio,  il sipario resta chiuso per me.

Tra le varie esperienze artistiche, ce n’è una che ti sta particolarmente a cuore?

Sicuramente il mio primo debutto a teatro come cantante-attrice, per tutto quello che ne è scaturito poi dopo. Quell’esperienza ha messo in discussione tutte le certezze e le convinzioni che avevano fatto parte della mia vita fino a quel momento. E’ nato un viaggio interiore (alimentato anche dalle parole di una persona a me molto cara a cui va tutta la mia gratitudine) che mi ha mostrato porte e possibilità che prima mi erano completamente estranee e irraggiungibili. Ho iniziato a capire che forse la vita che avevo vissuto fino ad allora non fosse la vita che volevo realmente, ma stavo seguendo strade comode e sicure dettate dalla volontà di altri. Quello spettacolo ha quindi rappresentato per me una svolta importante. Avevo capito quale fosse la mia reale dimensione; dove fosse il mio posto nel mondo; dove mi sentissi davvero me stessa e felice e non ci ho più rinunciato. Sto realizzando i miei sogni anche se la strada è ancora lunga e ho tanto ancora da lavorare ed imparare.

Un personaggio che ameresti interpretare in teatro?

Ora come ora che sto costruendo il mio bagaglio di esperienze, vorrei interpretarli tutti.

Ogni personaggio, con le sue peculiarità e la sua personalità, può darmi la possibilità di scoprire qualcosa di me stessa, soprattutto quando sono distanti dalla mia realtà. Sono belle sfide.

Eppure ogni volta, scopro che c’è qualcosa di me in quel personaggio che non sapevo ancora di essere.

E poi non c’è miglior palestra del palcoscenico. E’ sempre un ottimo modo per assorbire insegnamenti, per osservare, per mettersi alla prova, “rubare il mestiere” (in senso positivo) e crescere artisticamente.

Datemi un palcoscenico e non sarò mai la stessa persona di prima quando il sipario si chiuderà. Poggio un mattoncino in più sul muro della mia preparazione ad ogni esperienza. Sono felice di questo.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Qualsiasi complimento fatto col cuore per me è bellissimo.

Ognuno si esprime come sa fare.

E’ già di per se emozionante sentire l’applauso sincero e caloroso del pubblico. Mi riempie il cuore ogni volta come la prima volta. Non mi ci abituo mai.  Incredula mi chiedo sempre: “ma davvero è per me?” Che poi la differenza la avverto quando i complimenti sono veri o di circostanza. Quelli che mi gratificano maggiormente però, sono quelli che provengono dalle labbra degli addetti ai lavori, e sono anche quelli che temo di più a dire il vero. Perché un musicista che mastica musica da una vita e ha anni di esperienza alle spalle, non si ferma alle sole emozioni che in quel momento stai trasmettendo con la tua musica. Per istinto, nota i dettagli, nota le sfumature, analizza anche l’aspetto tecnico dell’esibizione, analizza ogni particolare.

In questi casi, anche sentirmi dire un semplice “Brava” per me è come un 30 e lode ad un esame.

Mi inorgoglisce molto e soprattutto mi sprona a fare di più, a fare sempre meglio. Mi convinco che la strada è quella giusta.

In particolar modo Giacomo Rizzo, negli anni in cui ho seguito le sue lezioni di recitazione e poi quando ho avuto l’onore di condividere con lui la scena sul palco ha sempre sostenuto che avessi un gran talento e che avrei fatto tanta strada; ultimamente, emozionanti sono state anche le parole del maestro Ciro Barbato: “Hai l’agilità interpretativa di un’ottantenne e la voce limpida e calda tipica della tua età. Sono sicuro che prima o poi la tua carriera brillerà! Cantantona!”; il maestro Antonello Cascone che ho avuto l’onore di avere musicalmente accanto quest’estate in molte occasioni: “hai un modo di cantare pulito ed elegante. Ti auguro una splendida carriera perché lo meriti!”

E poi bellissime parole sono arrivate anche da Massimo Masiello e Francesca Marini, due artisti che stimo profondamente; Antonio De Rosa; Bruno Garofalo; il maestro Enzo Campagnoli; il maestro Mariano Bellopede; Diego Sanchez che ha creduto in me fin dal primo momento ed è sempre pronto a guidarmi affinchè io possa crescere artisticamente.  Naturalmente accetto volentieri anche critiche, quando sono costruttive, perché significa che quella persona ha visto in me un qualcosa meritevole di essere arricchito con consigli dettati dalla sua esperienza personale.

Faccio tesoro di tutto.

Quanto conta l’umiltà in un personaggio pubblico?

Troppo! Per me è davvero uno dei valori più importanti che qualsiasi essere umano non dovrebbe mai dimenticare di coltivare, ancor di più se appartiene alla sfera pubblica.

Sarò forse drastica, ma la mia stima per un’artista crolla completamente quando viene a crollare il suo lato umano. Potrà essere anche uno di quei talenti che passano al mondo una volta ogni cento anni, perdo nei suoi confronti ogni forma di interesse.

Da spettatrice, ho assistito a spettacoli di alcuni nomi dello spettacolo nazionale che alla fine di tutto snobbavano il loro pubblico, che entusiasta invece attendeva, anche al freddo, che uscissero dai camerini per potersi complimentare personalmente, per poter strappare una foto, un autografo.

Scappavano dalle porte retrostanti, o si chiudevano nei camerini dando ordini precisi allo staff di mandare tutti via.

E’ una cosa che ogni volta mi crea una tristezza nel cuore enorme. Nessuno dovrebbe mai dimenticare che se abbiamo la possibilità di esprimere la nostra arte, di dar sfogo al nostro mondo interiore, gran parte del merito è dell’interesse del pubblico che ci segue. Senza di loro saremmo il nulla e continueremmo a cantare sotto la doccia di casa, e per questo merita la più alta forma di rispetto e di gratitudine. E poi credo molto nella potenza positiva che un gesto può infondere nella vita delle persone; con un sorriso, un gesto cordiale ed affettuoso, una parola giusta si può davvero stravolgere in meglio la giornata. Se una cosa così meravigliosa come l’Arte non riesce a farti vedere il lato bello della vita, significa che la stai facendo nel modo sbagliato!

Per non parlare poi di quelli che invece non scendono dal piedistallo.

L’errore più grande che possa mai fare un’artista è quello di sentirsi arrivato, di sentirsi all’apice. Si sta auto spianando la strada per il declino Apprezzo molto di più invece chi si inventa continuamente, studia, scopre, sperimenta, tende ogni giorno al miglioramento e sa che si può imparare qualcosa da tutto e da tutti.

Con la Musica ed il Teatro poi, non si smette mai di scoprire qualcosa di nuovo.

In questo io sono maestra, in senso negativo. A volte mi rendo conto di pretendere troppo da me stessa. Perfezionista e troppo auto critica.

Lisa Leroy ha altre passioni oltre la musica, lo spettacolo?

Il cibo, soprattutto quando condiviso con la giusta compagnia.

Adoro l’atmosfera gioiosa che si crea quando si sta a tavola insieme a quelle poche persone di cui sai di poterti fidare ciecamente. Parlare liberamente; ridere di gusto.

Da qualche anno in particolar modo ho scoperto la cucina giapponese. E’ diventata una vera e propria dipendenza.

E poi amo viaggiare, scoprire realtà diverse da quelle a cui sono abituata, e tornare a casa con un pezzetto di me più cosmopolita e di più ampie vedute.

Fino a qualche anno fa viaggiavo più spesso. Il lavoro adesso rende questa possibilità maggiormente complicata, in quanto i periodi più favorevoli coincidono con quelli favorevoli anche per l’allestimento di spettacoli e serate musicali.

Spero comunque al più presto di potermi ritrovare in qualche altra parte del mondo.

Un saluto ai lettori de La Gazzetta Dello Spettacolo, magari rendendoci partecipi delle tue mete e progetti futuri.

La gran parte del mio tempo è concentrata sullo studio.

Ho finito il mio percorso all’Università e subito ho intrapreso un nuovo percorso di studi in Conservatorio come cantante lirica. Un mondo completamente tutto da scoprire che mi sta affascinando molto. Intanto sono impegnata in una grande produzione firmata Teatro Diana, in cui ho la fortuna di far parte di una compagnia di persone bellissime, davvero una seconda famiglia.

E poi colgo l’occasione per invitare tutti i lettori de la Gazzetta Dello Spettacolo in quella magnifica bomboniera nei pressi di Piazza Municipio chiamata “Caffè Teatro Angioino”, un caffè-teatro che mi vede protagonista come performer durante i suoi eventi. Le ambizioni sono grandi e grandi sono anche i sogni. Spero davvero in una brillante carriera e di essere sempre all’altezza delle aspettative di chi deciderà di seguirmi.

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