Alma Manera: la mia vita a 360 giri
Intervista ad Alma Manera, che si racconta e ci racconta il suo mondo fatto di musica definito da lei stessa a “360 Giri”.
Incontriamo Alma Manera, che ha l’Arte nel DNA e nel suo destino. Cantante, attrice e conduttrice, un’artista poliedrica, elegante e raffinata.
Ciao Alma e benvenuta a La Gazzetta dello Spettacolo. Stai per far ritorno su Isoradio Rai, alla conduzione del programma Crossover La Musica a 360 Giri. Ci saranno delle novità per questa nuova stagione? Quali, ospiti “crossover” ci saranno, se puoi anticiparci?
Torniamo in scena per usare un gergo teatrale, con una trasmissione che è puro servizio pubblico, uno spazio aperto alle giovani promesse della musica con uno sguardo rispettoso ed ispirato a chi della musica ha sempre vissuto. Cioè i grandi artisti veterani che hanno lasciato e continuano ad esprimere il loro talento, incontrando le nuove generazioni della musica, storia e memoria, tradizione e innovazione. Possiamo essere contemporanei se non “dimentichiamo”, custodire la memoria storica di stili e personalità che ci hanno preceduto è importantissima, andando oltre il mainstream, alla ricerca del talento. Torno in realtà come autrice e conduttrice di due programmi radiofonici Crossover (quarta stagione) il martedì, mercoledì e giovedì su rai Isoradio e La notte di radio uno (seconda stagione) il martedì e mercoledì e qualche altra novità in arrivo conquistata in anni di lavoro e rapporti personali.
In merito alla Musica, cosa ne pensi del contesto attuale, in cui si sta indirizzando ? Qual è il tuo pensiero sull’uso dell’autotune, spesso abusato?
Musica bella c’è ma a volte stonata! Penso che ancora oggi vinca la melodia e l’autenticità del suono,giusto cambiare e trovare nuovi spunti e sonorità , ma senza anima tutto si consuma velocemente e cosa resta?
Sei, come ami definirti, Interprete delle Arti, in modo particolare il canto ha tracciato un solco nella tua attività professionale. Tra i vari brani e i lavori teatrali che hai realizzato, a quali sei particolarmente affezionata e perché?
Mi verrebbe in questo momento della mia vita da rispondere che aspetto la musica che verrà, lo spettacolo ancora non scritto e interpretato, certo tutto quello che ho fatto ha grande valore è la mia piccola storia dettata da scelte e incontri speciali, ho recentemente interpretato insieme alla più grande cantante di musica popolare albanese Merita Halili un brano in Arbëreshë dal titolo Moj E Bukura More. Mi piace esplorare identità e idiomi che hanno il suono di tempi lontani ,questa canzone è stata scritta più di 600 anni fa, certo che mi mi piace interpretare anche la contemporaneità, tenendo conto della mia personalità vocale come ho fatto nella canzone “Tutto il tempo che vuoi”; poi il ricordo vola agli spettacoli insieme all’indimenticabile Carla Fracci, diretti dal Maestro Beppe Menegatti che mi hanno lasciato un eredità artistica importante. Grata a loro e alla vita di averli conosciuti, stessa cosa aver potuto collaborare e lavorare con altri artisti come Mino Reitano, Massimo Ranieri, Giuseppe Picone, Elisabetta Armiato, Giovanna, Franco Miseria e tanti altri.
Tu possiedi una voce duttile che ti permette di affrontare vari generi, dall’Opera (ricordiamo che sei soprano) al Musical, fino al Pop e Jazz. Di questa tua caratteristica se ne rese conto anche Paolo Limiti che ti volle nelle sue trasmissioni. Che ricordi hai di lui?
Paolo è stato Un maestro della comunicazione e del racconto, empatico, colto, appassionato; riusciva a creare nelle sue trasmissioni un affresco di colori, valorizzava gli artisti che sceglieva, e’la chiave era saper intrattenere con leggerezza ma con contenuti seri e variegati. Manca a chi ha lavorato con lui, ma anche al pubblico televisivo e non solo.
Alma, oltre ad essere artista a 360 gradi. Al di fuori delle scene e dello spettacolo. Chi è Alma, donna e mamma di Regina e da poco moglie?
Vivo con semplicità, amo profondamente la mia famiglia, darei la vita per mia figlia come qualsiasi mamma normale, ho una rete di rapporti belli e autentici che conservo con amore e che mi porto dietro fin da giovane età’, con una particolare attenzione alle parentele d’elezione, amici che sono famiglia. Sono da poco moglie e per verità di cronaca mi sento ancora una fidanzatina, scherzo! comunque la richiesta che ho fatto a mio marito è quella di essere eterni Sposi novelli, Paolo (ndr. Paolo Petrecca )è stato bravo,mi ha convinta a fare il grande passo, e soprattutto da persone di fede abbiamo scelto di “unirci” con il sacramento del matrimonio con una cerimonia religiosa emozionante e partecipata, una chiesa gremita, circondati dall’affetto dei nostri familiari e amici, un legame sacro che ha come fondamento diventare la stessa persona,e dunque amarsi e onorarsi per il resto della vita.
Sei figlia d’arte, tuo papà Gianni era un noto attore e regista e la tua mamma Maria Pia Liotta è Direttore Artistico, Regista e Musicista. Quanto sono stati importanti nella tua crescita umana e professionale?
Fondamentali! Anche solo perché sono le mie due metà genetiche, il DNA conta! credo di aver ereditato da entrambi la loro parte artistica migliore; papa’non c’è più, era un Talento naturale e con mia madre ancora oggi collaboro, e’ una professionista e artista seria con un talento creativo raro e di più una nonna e mamma unica.
In ultima battuta, alla luce della tua formazione e esperienza, cosa ti sentiresti di consigliare ai giovani che vorrebbero indirizzarsi alla musica?
Di coltivare il proprio talento coscienti del fatto che il nostro lavoro per quanto sia eccezionale, non è un mestiere per tutti; è una professione che a tratti può essere incerta, precaria, instabile; ed essere sempre consapevoli del proprio straordinario “daimon”.E poi suggerisco di studiare e non accontentarsi mai di quello che si pensa di Sapere, cercando sempre di evolversi, e di veicolare messaggi di amore e creare così ,un processo virtuoso, mediando oltre le solitudini.