Incontriamo Roberta Monterosso, giovane e brava artista ligure, pronta a parlarci della sua musica e dell’ultimo singolo realizzato, “Resistere”, un progetto che parla d’amore…
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Roberta Monterosso. Un singolo all’attivo, recentemente pubblicato, “Resistere”, e tanta voglia di musica. Come ha preso forma?
Questo brano è nato in un momento complicato, durante il Covid-19. In quel periodo ci siamo tutti resi conto che qualcosa non andava ed anch’io avevo bisogno di apportare delle migliorie alla mia vita. Sentivo di dover mettere fine ad una storia che non era più felice, ammettendo con coraggio, che quella situazione non aveva più motivo di essere. Una presa di coscienza, una sana voglia di tornare a volersi bene…
Una presa di coscienza non da tutti…
Esatto! Qualcosa che mi ha poi regalato tante altre cose belle, segno che così doveva andare.
Cosa sta regalandoti questo tuo viaggio ‘in musica’?
Tante cose belle, come dicevo poc’anzi! Faccio fatica ad elencarle tutte, pensa… Mi ha regalato soprattutto momenti importanti di condivisione, perché la musica davvero unisce tanto, e mi ha regalato anche nuove amicizie e luoghi da vivere. Tra l’altro, mi sono trasferita a Milano, una città che adoro, e mi ha regalato anche la possibilità di poter affrontare un percorso introspettivo non da poco.
Con quali artisti vorresti poter incrociare il tuo percorso, tra i tanti in circolazione?
Tra i tanti c’è Niccolò Fabi, specie dal punto di vista testuale. Un artista molto vicino al mio vivere, benché si affrontino generi leggermente diversi del pop e del cantautorato. Ha una sensibilità fuori dal comune e per me rappresenta una continua conferma. Guardando agli internazionali, ti direi Alicia Keys e Adele, grandi voci e nomi.
A cosa ti fa pensare la parola ‘Musica’?
Ad oggi posso dirti che mi trasmette un forte senso di libertà, benché ci sia voluto tanto tempo per capirlo. Ho voluto prendere una pausa dalla musica, forse perché la vivevo con troppe aspettative, mentre oggi la vivo davvero con libertà.
Cosa vorresti poter concretizzare un domani?
Vorrei poter continuare ad emozionarmi, su tutto, vivendo di musica, cosa che ho la possibilità di fare, per fortuna, grazie anche alla meravigliosa famiglia che mi ‘accompagna’. Un domani, poi, non guasterebbe una famiglia, non mi precludo nulla. La vita ha tanto di bello da offrire!
A tuo avviso, musicalmente parlando, cosa non è stato ancora trattato?
Un tema che tocca la demenza senile, l’Alzheimer, realtà di cui si fa molta fatica a parlare. Una specie di tabù, qualcosa ancora da svelare del tutto, un vaso di Pandora da aprire, senza alcun timore. Avendolo vissuto sulla mia pelle credo sia un tema da dover trattare, da spiegare ai giovani, piuttosto che ai soli anziani.
Che estate hai vissuto e cosa ti ha portato a livello di live, di esibizioni?
Un’estate intensa che mi ha portato delle belle esperienze con i live, varie orchestre e tanto altro. Ho avuto modo di potermi interfacciare con realtà differenti ma c’è stato anche un periodo di dovuta pausa per potermi godere la famiglia. Ne ho fortemente sentito la necessità.
Cosa ti regala, invece, il tuo pubblico?
È il mio ‘pane’, ciò che più mi contraddistingue. Adoro lanciare singoli su Spotify, nonostante non abbia una grandissima discografia, ma adoro anche quel dare e avere che si crea con il proprio pubblico, qualcosa di necessario, di fondamentale.
In ultimo, cosa puoi anticiparci sul futuro artistico di Roberta Monterosso?
“Resistere” è un piccolo assaggio, un anticipo di un futuro EP, un modo per evidenziare quali sono le cose davvero importanti. Parlerò di famiglia, di affetti reali, di salute mentale, di ciò che ho vissuto in questo ultimo anno…