Gae Vinci ed il suo album d'esordio Lonely Ballad
Gae Vinci ed il suo album d'esordio Lonely Ballad

Lonely Ballads, disco d’esordio di Gae Vinci

Parliamo di “Lonely Ballads”, disco d’esordio del producer Gae Vinci contenente dieci brani per una durata complessiva di 55 minuti circa composto e registrato a Milano tra il 2020/2022.

Nella sua musica si percepisce il romanticismo (ormai raro), la malinconia di un passato forse mai esistito, la consapevolezza che niente dura per sempre e, infine, un’atmosfera cupa che ha come sottofondo la solitudine e il mistero.

I generi musicali dai quali l’artista è fortemente influenzato, il Dream Pop/Shoegaze/Folk, sono evidenti nelle sonorità del disco, ma riproposti in chiave moderna. Quasi tutti i brani sono cantati dalla cantante americana Cosette Gobat, con la quale è nata una collaborazione che è durata per la maggior parte del tempo della produzione dell’album.

Scopriamo qualcosa di più su di lui, sul disco e sul suo progetto per la nostra rubrica dedicata al mondo dei Talenti.

Ciao Gae Vinci, benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo. “Lonely Ballads” è il tuo album d’esordio. Raccontaci com’è nato.

Ciao! L’idea iniziale di “Lonely Ballads” non era un album, lo è diventato man mano che scrivevo sempre più brani.

Quando decisi di cominciare a scrivere qualche canzone, nel giro di 5 mesi mi sono ritrovato con 4 brani finiti, perciò avevo pensato di rilasciare un EP. Non ricevendo alcun riscontro positivo da parte delle etichette discografiche, decisi di creare la mia, cioè “BLOODONTHETRACKS”. Così da quel momento iniziai a lavorare alla continuazione dell’EP creando un vero e proprio album.

Qual è il tema chiave del disco?

Onestamente non credo che l’album abbia un tema base, però tirando le somme dopo aver completato la produzione, e dopo aver ascoltato ripetutamente il disco, mi sento di dire che tutti i brani hanno un forte senso di solitudine, accompagnato ovviamente da sfumature malinconiche e sonorità dal gusto nostalgico.

“Lonely Ballads”, come mai questo titolo?

Amo moltissimo le ballate, inizialmente avevo scritto quelle che poi sono le ballate all’interno dell’album (My favorite color, Angel) avvolto dal senso di solitudine… ho sommato le due idee ed il titolo è venuto fuori in modo naturale.

Gae Vinci da quali sonorità è caratterizzato “Lonely Ballads”?

Ho cercato di mettere assieme tutte le mie influenze musicali e di capire come far conciliare i diversi punti, cioè, generi diversi mixandoli tra di loro. È palese il mio amore per il dream pop dei Cocteau Twins o per il folk/psychedelic degli Opal/ Mazzy Star, così come lo shoegaze degli Slowdive o My Bloody Valentine e anche l’elettronica del nord europa di Trentemøller e TOM and his computer. Il tutto incorniciato da un’atmosfera Lynchana (David Lynch) che è uno dei miei artisti preferiti.

C’è una canzone del disco a cui sei particolarmente legato?

Onestamente no, ogni brano racchiude un momento esatto dei miei pensieri. Scegliere sarebbe come rinnegare o dare meno importanza a un determinato momento piuttosto che un altro.

Oltre a te, chi ha collaborato a questo progetto discografico?

Ho scritto l’album da solo, però mi sono fatto aiutare in alcuni passaggi dal chitarrista con cui collaboro (oggi anche amico) Tommaso Storari. Lui, oltre ad avere i miei stessi gusti musicali, è una persona molto perspicace, quindi mi semplifica e velocizza nello stesso tempo il lavoro. Un altro aiuto importante con i suoi suggerimenti e con il mix di un brano è quello di un leggendario dj di Copenhagen che è anche uno dei miei produttori preferiti di sempre, ovvero TOM and His Computer. Invece la collaborazione più importante resta quella con Cosette Gobat, che è la voce di Lonely Ballads.

Cosette è semplicemente straordinaria, amo la sua voce. Lei è di Philadelphia ma ha vissuto a Londra per tutta la durata della nostra collaborazione.

Quali sono i progetti in cantiere di Gae Vinci?

Abbiamo iniziato da poco le prove con la band, l’idea è di portare in giro l’album live, così stiamo lavorando senza trascurare nessun dettaglio.

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