Francesca Fariello in vinile

Vinile: capolavoro dimenticato di Vincenzo Russo

Archeologia musicale a 45 giri: Bideri stampa su vinile un capolavoro dimenticato di Vincenzo Russo. Francesca Fariello ha interpretato “Fronn’ ‘e rose” avviando un ampio progetto di recupero della memoria.

Francesca Fariello in vinile

“Fronn’ ‘e rose” il primo spartito del vasto fondo documentaristico della Fondazione Bideri che torna letteralmente a cantare dopo un secolo di oblio. Stampato su vinile con etichetta Gennarelli Bideri, il brano è stato cantato da Francesca Fariello nel rispetto del cantopiano pubblicato nella Piedigrotta Orpheus 1902. Un approccio filologico che l’ha vista riproporre il brano con il solo accompagnamento al piano di Antonio Gillo.

“Questo 45 giri da un nuovo senso al processo di digitalizzazione del nostro patrimonio avviato nel lontano 2002“, ha dichiarato Ferdinando Bideri, presidente della fondazione “Dopo averli mostrati al pubblico con mostre multimediali abbiamo iniziato a rimaterializzare i nostri sprtiti facendoli diventare nuovamente canzoni.”

Del tutto innovativa la proposta di fruizione rivolta al pubblico: il 45 giro può essere ascoltato, come è ovvio, con il giradischi ma i suoi due brani possono essere ascoltati anche via smartphone scansionando i QR code ad essi associati. In pratica, è un disco che suona anche senza l’ausilio di piatto e puntina.

“Il disco è stato concepito in chiave phygital”, ha sottolineato Antonio De Guglielmo, ideatore e coordinatore del progetto, “Abbiamo combinato l’emozionalità tattile e visiva del vinile, con la funzionalità dell’ascolto digitale:un mix che consente di avvicinare i giovani alla canzone classica napoletana.”

Da un punto di vista artistico, la scelta di registrare “Fronn’ ‘e rose” è stata fatta al termine di un approfondito lavoro di ricerca testuale e musicale sul repertorio di Vincenzo Russo presente negli archivi della Fondazione Bideri. Per dire della portata dell’analisi, basta considerare che i brani a sua firma sono 18 solo nei numeri de La Tavola Rotonda pubblicati tra gennaio 1903 e giugno 1904. A questi vanno aggiunti quelli pubblicati su altre riviste, come appunto la Piedigrotta Orpheus 1902.

“Consultare gli archivi della Fondazione Bideri è stato come cercare preziosi reperti archeologici in una città musicale sepolta da tempo” ha precisato Francesca Fariello che per l’occasione ha rivestito i panni di ricercatrice oltre che di cantante, “L’attenzione si è fermata su Fronn’ ‘e Rose per la delicatezza dei versi e la forza espressiva delle immagini evocate. Una canzone che può considerarsi un paradigma della poetica di Vincenziono Russo, quasi quanto I’ te vurrià vasà”.

Se “Fronn’ ‘e rose” è il capolavoro tornato alla luce, l’altro brano contenuto nel 45 giri è un capolavoro mai dimenticato, “‘O sole mio”. Anche esso è stato riproposto con una versione per piano e voce che ha ripreso il cantopiano pubblicato, per la prima volta, nell’agosto del 1898.

Ancor prima che come canzone iconica del marchio Bideri, la scelta di ‘O sole mio ha una precisa valenza celebrativa: la sua incisione sul vinile fa da battistrada al rilancio di altri due brani di Giovanni Capurro, l’autore dei versi. Due canzoni, ormai sconosciute, che saranno pubblicate il prossimo 18 gennaio in occasione del centenario della sua nascita.

Insomma, la Fondazione Bideri continua il suo lavoro di valorizzazione della canzone napoletana seguendo una prospettiva di ricerca che si annuncia ricca di sorprese.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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