Sinatra Memorial Concert
Sinatra Memorial Concert

Gerardo Di Lella Swing Orchestra e il Memorial per Frank Sinatra

A cento anni dalla nascita di Frank  Sinatra un concerto a Roma con Tony Hadley

All’Auditorium Parco della Musica di Roma domenica 8 novembre, il vocalist degli Spandau Ballet omaggerà The Voice sotto la direzione del Maestro Gerardo Di Lella a cui abbiamo chiesto:

Come è nata l’idea di celebrare la nascita di Frank Sinatra con questo concerto?

Nasce da un mio grande desiderio, poiché, come arrangiatore, seguo Sinatra da sempre, essendo lui uno dei musicisti in assoluto nella Storia della musica, che ha utilizzato la grande orchestra; spesso lo ripropongo nei miei live. L’occasione del centenario della nascita era decisamente ghiotta, abbiamo creato questo evento dandogli un carattere internazionale e perciò mi sono mosso per cercare un personaggio di un certo spessore artistico che fosse, poi, anche in grado di sostenere questo tipo di linguaggio.

Come è caduta la scelta su Tony Hadley ?

Nella mia ricerca mi sono imbattuto nella notizia della reunion degli Spandau Ballet, i quali, durante questi venti anni, hanno comunque perseguito le loro esperienze. Ho così scoperto che Tony Hadley è a sua volta un’appassionato di Sinatra e mi sono detto: perchè non chiederlo a lui? e Tony ha accettato perché il progetto gli è piaciuto da subito ed è una cosa che ci vede molto coinvolti entrambi.

Qual’è il suo primo ricordo legato alla musica?

E’ un ricordo del tutto inconsapevole perché io sono nato in una famiglia di musicisti; ho iniziato a suonare il piano a 4 anni, mi sono diplomato e successivamente ho preso il diploma in musica jazz. Quasi da subito, poi, il mio percorso è stato quello delle grandi orchestre (dagli anni Novanta in poi con la Big band). Da lì ho avuto grandi collaborazioni (Baglioni, Little Tony, l’esperienza sanremese, ndr) e esperienze discografiche rilevanti negli States (a Nashville con Larry Carlton ma anche l’ncontro a Recanati con Solomon  Burke).

Dopo lo studio del piano, perché ha scelto gli studi jazz?

Una pulsazione interna! Sentivo che questo linguaggio possedeva delle cose che mi intrigavano e ho cominciato a ad approfondirne la grammatica e la sintassi. A Terni Jazz, dove mi ero recato per un seminario di pianoforte, mi imbattei nelle prove d’orchestra di Bruno Tommaso; ascoltandoli mi dissi che era esattamente ciò che volevo fare da grande.

Se potesse scegliere un’artista per il suo prossimo progetto, chi inviterebbe?

Michael Bublè mi intriga molto, anche lui è nato con Sinatra e si è affacciato al mercato internazionale osando, proprio con le covers di The Voice.

E qual’è pertanto, il prossimo progetto del Maestro Di Lella?

La mia mission è e resta il live. Sono uno dei pochi in Italia, se non l’unico, con un’orchestra, tutt’ora in essere, col proprio nome e amo i concerti dal vivo, il contatto col pubblico. Perciò il prossimo step sarà quello di dirigere l’orchestra per la seconda edizione del concerto del 1° gennaio a Roma, incentrato sulle musiche del cinema italiano tra i cui nomi di spicco c’é Nino Rota.

Gerardo DI Lella & Tony Hadley
Gerardo DI Lella & Tony Hadley

 

Su Monica Lucignano

Redattore