La vittoria di Vigan Mustafà. Foto di Carlo Bressan
La vittoria di Vigan Mustafà. Foto di Carlo Bressan

Vigan Mustafà ospite da Brandimarte

Il boxeur Vigan Mustafà si racconta nel Parco Nazionale del Monte Golija

Settembre, una notte di stelle, lo scintillare dell’argento fiorentino, un insolito ospite, Vigan Mustafà, nel mese di gennaio 2018 lo sfidante ufficiale al titolo italiano categoria mediomassimi, un boxeur con la testa piena di sogni, il cuore rimasto al suo paese, un atleta arrivato da un mondo difficile, ricordi di un mondo così lontano nel contrasto di un luogo fantastico come il Salviatino…

La vittoria di Vigan Mustafà. Foto di Carlo Bressan
La vittoria di Vigan Mustafà. Foto di Carlo Bressan

La mia casa, i miei cavalli così lontani, ricordi della mia terra, l’aria gelida e quasi ferma, miliardi di stelle e una gigantesca luna in un mondo magico dove le slitte sono trainate dai cavalli, un altopiano selvaggio al centro della Serbia più profonda, un mare di neve per un salto nel passato, l’enorme distanza tra noi e la natura, sentirsi circondati, assediati, dall’immensità dei boschi di abeti, larici, lecci e betulle che coprono le decine di colline del territorio del Parco Nazionale del Monte Golija dove ancora il lupo regna incontrastato.

E oggi la boxe, la mia vita… Tre minuti, un minuto, prima di tutto il tempo, la cosa più bella che ti insegnano quando entri in una palestra di pugilato per la prima volta è avere rispetto del tempo, al mio paese il tempo è l’entità che ti permette di rimanere vivo. Il ring: tre minuti di lavoro e un minuto di riposo e poi determinazione, grinta e coraggio, questo sport è capace di tirarti fuori tutte queste qualità insieme.

E’ come un cortocircuito quello di Bianca Guscelli Brandimarte, un gioco fra fantasia e realtà, il suo argento, così femminile, in contrasto alla forza maschia del pugilato di Vigan, tratteggia la femminilità della “sua” donna, la vita e il tempo, per Vigan è l’entità per rimanere vivo, per Brandimarte è il leit motiv del suo Brand, coniugando il rigore dell’argento dalle linee minimali al romanticismo, l’imprevisto di una sorpresa per accentuare il bello, il cambiamento per tutto quello che è ordine che diventa disordine… in armonia.

Su Cristina Vannuzzi Landini

Nata a Firenze e residente a Firenze e New York é esperta in comunicazione, ufficio stampa e merchandising.

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