Il Día de los Muertos torna nel periodo di Halloween. Un’esplosione di musica e cultura per celebrare l’amore oltre la morte.
Il fascino irresistibile della cultura messicana approda ancora una volta in Campania, portando con sé un turbine di colori, suoni e spiritualità. Dal 18 ottobre al 2 novembre 2025 sbarca sulle coste di Castel Volturno (CE) per el «Día de los Muertos – Villaggio di Coco», un’immersione totale in una delle festività più iconiche e significative al mondo, che celebra l’amore oltre la morte in un modo sorprendentemente gioioso e vitale. Non è un semplice evento, ma un vero e proprio “viaggio nell’animo messicano”, come tengono a precisare gli organizzatori.
Non è Halloween: il vero significato del Día de los Muertos
È fondamentale, sin da subito, dissipare ogni equivoco: il Día de los Muertos (Giorno dei Morti), patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO, non è la versione messicana di Halloween. Le due ricorrenze, sebbene vicine nel calendario (il 31 ottobre per Halloween, l’1 e 2 novembre per il Día de los Muertos), hanno radici, significati e tonalità emotive radicalmente diversi.
Mentre Halloween, con origini celtiche, si focalizza sugli spiriti maligni che tornano sulla terra, creando un’atmosfera di macabro divertimento e mistero, la tradizione messicana ha un approccio diametralmente opposto. Come riportato da autorevoli fonti culturali, il Día de los Muertos celebra il ritorno temporaneo delle anime dei defunti, visti non come entità spaventose, ma come cari familiari che tornano a casa per festeggiare con i vivi. L’atmosfera è perciò festosa, intrisa di gioia e nostalgia positiva, un inno alla vita che trionfa sulla fine. I simboli sono eloquenti: se per Halloween regna la zucca intagliata (Jack-o’-lantern), il Messico risponde con la splendida e satirica Calavera Catrina, lo scheletro vestito elegantemente, che ricorda che «siamo tutti scheletri» al di là delle apparenze e delle classi sociali.
Un Villaggio Immersivo tra Tradizione e Novità
L’evento forte del patrocinio del Consolato del Messico e della Comunità Messicana a Napoli, promette di superare il successo degli anni precedenti. Il pubblico sarà accolto in un’ambientazione magica, divisa tra il «regno dei vivi» e quello «dei morti», grazie alle scenografie immersive curate dal laboratorio creativo Materya. Altari colorati (le ofrendas), luminarie, l’onnipresente fiore arancione Cempasúchil (calendula) e i tradizionali papeles picados (fogli di carta intagliati) trasformeranno l’Ecoparco Umoya in un vibrante frammento di Messico.
Il programma 2025 è un concentrato di cultura e intrattenimento per un pubblico eterogeneo:
- Musica e Danza: Tornano le parate e la musica tradizionale con le inconfondibili band dei Mariachi, affiancate dallo spettacolo dei los perros de la calle. Grande attesa per lo straordinario show dei los rancheros ballet folklorico mexicano, che metteranno in scena i balli tipici regionali.
- Novità Acrobatiche: Una delle attrazioni più suggestive sarà lo show aereo della Catrina Messicana, che combinerà acrobazie e fascino visivo sul lago.
- Gastronomia e Artigianato: Immancabili gli stand di cucina tipica messicana e campana, veri e propri viaggi nel gusto, e i mercatini artigianali per portarsi a casa un ricordo autentico di questa festa.
- Intrattenimento Inedito: L’edizione 2025 aggiunge un tocco ludico e contemporaneo con giochi interattivi come “El Combate del Calamar – Squid Game Messicano”, un cimitero interattivo, e il suggestivo viaggio in barca all’altare sul lago. Non mancheranno la lotteria, la cartomante messicana e, in un mix inaspettato di culture, uno show burlesque.
Il Boom Culturale e l’Ombra dell’Eccesso
Il successo di iniziative come il Día de los Muertos dimostra il grande interesse del pubblico italiano verso tradizioni globali ricche di significato. Eventi come quello di Castel Volturno, o come quelli che si tengono a Roma, Milano e in altre città, spesso anche con il supporto di ambasciate e musei, offrono l’opportunità di vivere la festa nella sua autenticità, promuovendo una comprensione culturale profonda.
Tuttavia, è impossibile ignorare un trend in crescita in Italia: la moltiplicazione di eventi a tema, talvolta slegati dal loro contesto originale. Se da un lato il desiderio di portare la cultura messicana o altre tradizioni straniere è lodevole e arricchente, dall’altro si rischia la saturazione. L’eccessiva riproduzione di format di successo, senza un forte legame con il significato autentico e il coinvolgimento delle comunità autoctone (come invece avviene grazie al patrocinio del Consolato e della Comunità Messicana), rischia di snaturare la dimensione spirituale a favore della sola spettacolarizzazione. L’Italia, con il suo immenso patrimonio di feste e rievocazioni storiche uniche al mondo, dovrebbe forse anche riflettere sull’equilibrio tra l’arricchimento derivante dalle culture esterne e la valorizzazione delle proprie, per evitare che la moda del momento prevalga sul profondo valore storico e identitario.
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz


