Cinema e Territori tra Italia e Inghilterra a Venezia82

Il regista Hugo Teugels e l’attrice e modella Polli Cannabis per Cinema e Territori tra Italia e Inghilterra a Venzia82

Cinema e Territori tra Italia e Inghilterra a Venezia82

Investimenti e co-produzioni, un settore in forte crescita: ecco Cinema e territori tra Italia e Inghilterra a Venezia82.

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I numeri parlano chiaro: il mercato audiovisivo italiano sta vivendo una fase di straordinaria vitalità e oggi vi raccontiamo “Cinema e Territori tra Italia e Inghilterra“. Dati recenti presentati in occasione della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia confermano una crescita robusta, con cifre che non solo impressionano, ma che mostrano la strada per il futuro del nostro cinema.

Il quadro che emerge è quello di un settore che, tra cinema, TV e web, ha raggiunto un valore complessivo di quasi 12 miliardi di euro, impiegando oltre 124mila professionisti. Questi dati, sottolineati dalla sottosegretaria alla Cultura On. Lucia Borgonzoni, rappresentano un segnale incoraggiante e dimostrano la centralità dell’Italia nel panorama europeo. Il nostro Paese si colloca infatti tra i primi cinque produttori in Europa e tra i primi dieci a livello mondiale.

L’Italia che attira i capitali stranieri

Una delle tendenze più significative e positive è l’attrattività dell’Italia per gli investitori esteri. Come emerso dal panel “Cinema e Territori tra Italia e Inghilterra” organizzato da Alfiere Productions e West London Film Production, il peso dei capitali stranieri nelle co-produzioni ha superato quello italiano. Nel 2024, le produzioni straniere hanno investito 62 milioni di euro, contro i 54 milioni delle società italiane, un chiaro segno che il nostro Paese è percepito come un partner affidabile e un luogo ideale per girare. Questo fenomeno è trainato in gran parte da un sistema di incentivi e dalla professionalità delle maestranze locali.

Un esempio virtuoso di questa collaborazione è il progetto cinematografico «Villa Amore», co-produzione tra Londra e la Puglia presentata da Giorgia Cecconi e Catherine Joy White. L’opera, girata in Italia, dimostra come la sinergia tra culture e l’apertura verso l’esterno siano la chiave per realizzare progetti di respiro internazionale. Daniele Urciuolo, produttore cinematografico e direttore artistico del Fara Film Festival, ha espresso con convinzione questo concetto: «Il segreto del nostro successo è quello di condividere idee, di creare sinergie e non di chiuderci nel nostro orticello.»

Il ruolo cruciale dei festival e dei giovani talenti

I festival cinematografici indipendenti, menzionati durante l’evento veneziano, svolgono un ruolo fondamentale in questo ecosistema. Eventi come l’Outdoor Film Festival, il Generation Film Fest o il Milan Short Film Festival non sono solo vetrine, ma veri e propri motori culturali. «Fanno un grandissimo lavoro sui territori per amore del Cinema e sono loro i veri distributori e motori culturali di questa industria», ha affermato Urciuolo. Questi festival supportano il cinema di qualità, scoprono nuovi talenti e creano ponti tra diverse realtà artistiche, come ha sottolineato anche Alex Loprieno di WeShort, che con la sua piattaforma streaming dedicata ai cortometraggi intende elevare il “cinema breve” a una forma di intrattenimento quotidiana e accessibile.

Anche i numeri del box office italiano nel 2024 confermano una ripresa incoraggiante. Gli incassi hanno toccato i 493 milioni di euro, un dato che, pur in linea con l’anno precedente, testimonia la stabilità del mercato e un ritorno del pubblico in sala. In particolare, i film italiani e le co-produzioni hanno generato 121 milioni di euro, conquistando il 25,6% delle presenze totali. Questo dimostra una crescente fiducia del pubblico verso il prodotto nazionale.

Cineturismo, una risorsa ancora da esplorare

L’evento di Venezia ha acceso i riflettori anche su un altro potenziale enorme: il cineturismo. Emiliano Biraku ha presentato le sue realtà VeniSet e CinemaSet, che offrono opportunità di sviluppo di progetti cinematografici e cineturistici a Venezia e in Veneto. Sebbene i dati aggiornati sul fatturato del cineturismo in Italia siano ancora in fase di elaborazione, le stime pre-pandemia parlavano di un business da 10 milioni di euro l’anno e recenti studi indicano che fino al 78% dei viaggiatori è influenzato da film e serie TV nella scelta della propria destinazione. L’Italia, con le sue location mozzafiato, ha tutte le carte in regola per cavalcare questa onda e trasformare i set cinematografici in vere e proprie attrazioni turistiche.

Il nostro punto di vista sull’evento

Il sipario sulla 82esima Mostra del Cinema di Venezia è calato, ma le riflessioni emerse all’Hollywood Celebrities Villa ci lasciano una chiara lezione: il cinema italiano non è mai stato così vivo e così pronto a confrontarsi con il mondo. Con un’industria che sfiora i 12 miliardi di euro, il nostro Paese ha dimostrato di avere le carte in regola per competere a livello internazionale.

Il vero segreto, come hanno mostrato il successo delle co-produzioni e l’energia dei festival indipendenti, sta nel fare squadra. Dobbiamo continuare a investire nei nostri talenti, a valorizzare i nostri territori e ad aprirci sempre più a collaborazioni internazionali. Il futuro del cinema italiano si scrive insieme, con la consapevolezza che ogni set, ogni festival e ogni nuova idea sono un passo avanti verso un’industria sempre più forte, innovativa e in grado di ispirare il pubblico di tutto il mondo. È tempo di agire e di sognare in grande.

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