Daniele Salvo
Daniele Salvo

Daniele Salvo al Segni Barocchi Festival 2024

Una nuova avventura per Daniele Salvo, attore e regista, che dal 30 agosto al 9 settembre si occuperà della direzione artistica dei Segni Barocchi Festival giunto alla sua XLV edizione.

Un modo per riportare alle origini un festival legato al barocco, riempiendo nuovamente le piazze della città…

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Daniele Salvo. Cosa puoi anticiparci sulla nuova edizione dei Segni Barocchi Festival di cui sei direttore artistico?
Un festival importante, con alle spalle quarantacinque anni di storia, dedicato al teatro barocco. Negli anni era diventato un festival prettamente musicale e, nel mio piccolo, ho voluto riportarlo alle origini, a quelle impostazioni. Ho pensato di dedicare a Shakespeare un focus particolare, così come alla notte barocca che coinvolge, solitamente, tutta la città. Gli spettatori avranno una mappa, seguiranno un corteo barocco che si dislocherà nei vari luoghi della città, in cui si ritroveranno i 25 attori, collocati un po’ ovunque. Il finale sarà basato su un monologo di Elisabetta di Inghilterra e tanto altro di cui non vi parlo, al momento. Ho pensato di coinvolgere attori di spicco, personalità importanti, Gabriele Lavia, Edoardo Siravo e tanti altri attori…

Quali sensazioni sono legate a questa seconda direzione artistica, la prima per questo festival?
Spero di poter avvicinare nuovamente il pubblico al festival utilizzando gli spazi della città in un modo completamente diverso, con la speranza di poterli colpire sia con Shakespeare che con le varie situazioni create ad hoc. Un poeta proprio come si intende a Londra e nei grandi teatri del mondo, esteso a diverse fasce di pubblico.

Ho avuto modo di intervistarti, recentemente, in occasione del film “Gli Altri”. Quali riscontri hai ottenuto da parte del pubblico con quella prima, importante, regia cinematografica?
Il cinema ha avuto diverse proiezioni, un ottimo seguito, per poi essere proposto ad alcuni festival. Un’esperienza totalizzante, davvero importante, uno stimolo ulteriore per continuare a fare cinema, a mettere in cantiere altri progetti.

Che bilancio ne fai di questo tuo percorso artistico?
Un bilancio molto buono, attualmente. Ho sempre voluto farlo e non per soldi ma per un puro amore per l’arte. Un perfezionamento dell’animo umano, di chi la vive. Un tempo c’erano i grandi come, Gassman, Ronconi, Albertazzi, Proietti ed ora non più. Noto un interesse poco reale per il teatro, differentemente accade negli Stati Uniti, dove vi è un sostegno massiccio, importante. La politica, purtroppo, ha preso il posto della cultura, un male per tutti noi…

A tuo parere cosa non è ancora stato raccontato?
Esistono pochi drammaturghi in grado di reinterpretare la realtà per poi porci dinanzi ai nostri errori. Errori che ripetiamo in continuazione. Una corruzione gravissima dell’animo umano.

Cosa bolle in pentola per Daniele Salvo?
A breve sarò impegnato in un progetto su Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, successivamente sarò a lavoro con l’Accademia Pasolini e tanto altro ancora ci sarà…

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