Tutto sua madre

Tutto sua madre di Guillame Gallienne

Presentato all’ultimo Festival di Cannes nella ‘Quinzaine des réalisateurs’, ‘Tutto sua madre’ è infatti il racconto intimo e personale dell’attore francese Guillame Gallienne, qui alla sua prima prova da regista. Nel duplice ruolo di se stesso e di sua madre, Gallienne  racconta la scoperta della propria sessualità maschile, uscendo da quella femminile che la sua amatissima mamma gli ha cucito addosso fin dall’infanzia. Un inno alla femminilità, vista con occhio felicemente maschile. Ispirato a una perfomance teatrale che ha spopolato a Parigi, il film “Tutto sua madre” è una spiritosa variazione sull’outing. Una sorta di coming out al contrario.

Tutto sua madre

Guillaume ama sua madre sopra ogni cosa e fino a confondersi con lei, replicandone i gesti, imitandone la voce, ribadendone il potere. Inviso al padre e ai fratelli, prepotenti e virili, Guillaume si convince di essere una ragazza nella solitudine della sua stanza, dove gli vengono in soccorso la principessa Sissi e l’Arciduchessa Sofia di Baviera.

Cresciuto da ‘diverso’ e rifugiato in un mondo immaginario, Guillaume parla come una ragazza, si veste come una ragazza, è delicato come una ragazza. Motivo di imbarazzo per la famiglia, viene allontanato e costretto in collegi maschili, dove scopre a sue spese di essere un ragazzo. Vittima di un fraintendimento crudele e di una valutazione familiare irrazionale, che lo crescono femmina e lo qualificano omosessuale, Guillaume si abbandona confuso e umiliato sui lettini di analisti, psichiatri e ufficiali medici. Alla ricerca della sua identità e della sua voce, troverà il suo posto a tavola e sul palcoscenico del mondo.

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